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Bologna, Mihajlovic: “Quest’anno ci divertiremo”

Il tecnico ha parlato a margine dell’evento per la presentazione della sua biografia: “Io figlio di Bologna. Arnautovic? Preso”

Sinisa Mihajlovic e Bologna: una storia d’amore e di sofferenza, che ha legato però in maniera indissolubile il mister alla città e i tifosi a lui. Miha lo ha ribadito a margine di “LibEri - Incontri con protagonisti della cultura, dello sport, dell'arte”, evento svoltosi a Villa Pallavicini in cui l’allenatore ha presentato la sua biografia, prossima all’uscita, “La partita della vita”: “Mi sento figlio di questa città. Dico che sto bene ovunque e che sono uno zingaro ma quello che mi ha dato Bologna non me lo ha dato nessuno”. Il tecnico ha parlato anche di attualità, partendo dal mercato.

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Bologna, le parole di Mihajlovic

Arnautovic?
I calciatori di oggi sono tutti bravi ragazzi - le parole di Sinisa - Per questo ci vuole uno come Arnautovic che aumenta la sana ignoranza, così non resto da solo. Marko si deve ancora svincolare, ma lo prenderemo, non ci sono dubbi. La decisione è presa, posso dirlo.

Aspettative per la prossima stagione?
Se faremo quello che ci siamo detti ci divertiremo - il commento del tecnico -. Se dovessimo cedere un giocatore, e ne cederemo uno solo, arriverà un titolare. Europa? No, è complicato, ma possiamo stare a sinistra e vincere qualche partita importante. Poi spero possa tornare la gente allo stadio, divertirci assieme e che possano essere contenti anche i tifosi nel vederci.

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Sul suo rapporto con la città.
Non dimenticherò mai quello che mi ha dato Bologna, questa città avrà sempre un posto nel mio cuore – dice l’allenatore, commuovendosi nel riguardare le immagini del pellegrinaggio a San Luca -. Quando rivedo certe immagini mi emoziono e quando avrò dei momenti difficili mi renderò conto che ho superato ostacoli maggiori. Mi sento un figlio di questa città, ho ricevuto amore, protezione e affetto. Io dico che sto bene ovunque e che sono uno zingaro ma quello che mi ha dato Bologna non me lo ha dato nessuno".

Sulla malattia.
Se ce l'ho fatta io possono farcela anche gli altri. Era bello all'inizio vedere che tutti mi volevano bene e avevano un pensiero carino per me, ma col passare del tempo mi mancavano le offese che in carriera ho sempre ricevuto. Così ho fatto apposta due o tre uscite delle mie per ricreare un po' di casino.

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