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Giovedì, 18 Aprile 2024
Sport

Bologna Lacrosse saluta e ringrazia Zach, Emily e Matt

Termina il semestre di studio per i tre ragazzi che hanno parte del gruppo bolognese.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Arrivare in un paese straniero, che sia per studio o per lavoro, per tre, sei o nove mesi, non è mai semplice. Qualcuno può esser avvantaggiato conoscendo la lingua locale, ma i modi di fare e le usanze, difficilmente le si possono apprendere sui libri. Ad aiutare questi ragazzi e ragazze, prevalentemente studenti, ad integrarsi e a conoscere meglio la nuova città, ci sono associazioni, colleghi, coinquilini e i compagni di squadra, dopo tutto lo sport è il mezzo perfetto per unire persone che parlano lingue differenti. Noi, nel nostro piccolo, possiamo testimoniare di come ogni anno il nostro lacrosse, che in Italia è ancora poco diffuso, e per alcuni è semplicemente lo sport di Teen Wolf [la famosa serie TV americana per teenager, dalla quale hanno prodotto un film che uscirà presto anche nel nostro paese ndr], dia modo a diverse persone, in particolar modo universitari provenienti dagli Stati Uniti, dove “il gioco del creatore” è più consolidato, di avere subito un riferimento, un gruppo di amici e amiche pronto ad accoglierli e a far conoscere loro, tra un allenamento e l’altro, tutte le meraviglie della nuova città. Un legame che ha permesso nel corso degli anni ai ragazzi bolognesi di crescere e di migliorare, grazie agli insegnamenti degli amici di oltre oceano, mettono in condivisione le loro conoscenze lacrossistiche. In questo primo semestre dell’anno accademico 2022/2023, hanno giocato con noi: - Emily Feigen, ragazza del ’01, studentessa e portiere dell’Università di Chicago, giunta sotto le due torri grazie al Bologna Consortial Studies Program (BCSP), un programma dell’Università dell’Indiana, che permette agli studenti americani di fare periodi di studio presso la nostra Alma Mater - Matt Suffredini, anche lui portiere classe ’01, iscritto al Colby College. - Zach Giugno, classe 2002, studente del Connecticut College, arrivato in Italia per studiare a Roma, ma che ha scelto di giocare noi. Per tutti e tre, purtroppo, è giunto il momento di far ritorno negli USA, prima di salutarli abbiamo voluto fare qualche domanda sulla loro esperienza italiana. A Emily Feigen. - D: Come ti sei trovata a Bologna? E: Bologna mi è piaciuta molto, penso che sia una delle città più uniche e speciali del mondo!! Le persone sono molte simpatiche e gentili, il cibo è ovviamente il migliore che io abbia mai mangiato, e la città sprigiona grande personalità! - D: Come hai trovato il livello della lacrosse femminile italiano E: Il livello del lacrosse femminile è vario. Le ragazze che ci giocano sono diverse l’una dall’altra, questo era il mio aspetto preferito della squadra. Inoltre, tutte le ragazze lavorano sodo e si divertono molto in campo, un altro aspetto che mi è piaciuto molto, perché negli Stati Uniti in molti si dimenticano di divertirsi. - D: prima di partire avresti immaginato di giocare a lacrosse in questo semestre? E: Prima di partire non avrei immaginato che avrei giocato a lacrosse a Italia!! Pensavo che sarei tornata dalla mia squadra a Chicago senza aver giocato per tutto il semestre, non avrei mai immaginato che avrei disputato delle partite con una squadra, certamente non avrei pensato che mi sarei divertita così tanto come ho fatto!! A Zack Giugno e Matt Suffredini: - D: Sapevate già che in Italia si gioca a Lacrosse? Z: Si, lo sapevo, ma non ero a conoscenza se fosse sviluppato o meno. M: Sapevo che l’Italia aveva una nazionale, non sapevo che ci fosse un campionato locale. È incredibile quanto sia cresciuto il lacrosse negli ultimi anni. - D: Per chi fa un periodo di studio all'estero come voi, lo sport può aiutare a integrarsi maggiormente nella nuova realtà? Z: Penso che giocare a lacrosse all’estero non sia stato d’aiuto solo per me, ma anche per gli altri giocatori con cui ho parlato e che hanno fatto lo stesso. Negli Stati Uniti il lacrosse viene visto come un lavoro, non come qualcosa di divertente. Andare all’estero ha aiutato me e altri giocatori ad innamorarci nuovamente di questo bellissimo sport! M: Giocare con gli Sharks mi ha assolutamente aiutato a sentirmi a mio agio in Italia. Non è solo un ottimo modo per incontrare persone fantastiche che condividono i tuoi stessi interessi, ma ti da anche una sensazione di familiarità, in un momento in cui tutto ciò che c’è attorno a te è radicalmente nuovo, è rassicurante fare qualcosa di familiare. - D: Un aneddoto legato agli "Sharks" che vi porterete negli Stati Uniti. Z: Mi porterò con me l’energia, la passione e l’amore che voi tutti avete per il Gioco. È stato qualcosa di completamente unico per me di amare lo sport, in condizioni di incredibile difficoltà per giocare in Italia (costo della attrezzatura, palline etc...). Quindi, più che una storia, tutto il gruppo in generale. M: Tutti gli Sharks lo fanno per amore del gioco e spero di riuscire a condividere lo stesso sentimento con i miei compagni di squadra a casa. Il mio ricordo preferito è stato battere Bella Venezia nel nostro campo a Bologna. Dopo esser stati in svantaggio di diverse reti nella prima metà della partità, siamo riusciti a rimontare e a vincere, poi siamo andati a cenare tutti insieme. È stato uno dei momenti più divertenti che ho avuto giocando a lacrosse da un po’ di tempo! Nel ringraziarli ancora del bellissimo tempo passato insieme, auguriamo a tutti e tre un grosso in bocca al lupo per il loro futuro e per l’inizio della stagione sportiva a stelle e strisce. Quando vorranno tornare a Bologna, saranno sempre i benvenuti perché “Once a Shark, always a Shark”.

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