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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Calcioscommesse: parlano i legali di Di Vaio e Portanova

Gli avvocati dei giocatori chiariscono alcuni dettagli determinanti: "Siamo delusi e amareggiati. Peccato, il procuratore Palazzi era sempre stato un avversario ostico ma corretto"

Anche la difesa di Daniele Portanova, avvocato Gabriele Bordoni, ha presentato le controdeduzioni in vista dell'appello davanti alla giustizia sportiva per il suo assistito. A depositare le 18 pagine è stato lo stesso calciatore. "Le ha firmate anche lui - ha spiegato il legale - difesa e assistito sono assolutamente allineate".

TABULATI DELLE TELEFONATE. Per l'avv. Bordoni il comportamento del procuratore Palazzi in questa vicenda è "da stigmatizzare: sbagliato nei fatti e sgradevole nei modi. Siamo delusi e amareggiati. Peccato, Palazzi era sempre stato un avversario ostico ma corretto". Il riferimento è al recente deposito dei tabulati che provano l'esistenza di una telefonata tra Marco Di Vaio e Portanova. Bordoni ha ribadito che "i tabulati delle telefonate di Daniele li avevo cercati io, ma mi erano stati negati. Questa é la miglior prova del fatto che quella telefonata che adesso emerge non abbia nessuna attinenza con l'episodio al centro del processo, perché altrimenti non si spiegherebbe la nostra ricerca di quei tabulati". Per il legale, se il dettaglio fosse emerso in primo grado, si sarebbe potuto dimostrare l'assenza di telefonate tra i due, salvo quella, brevissima, in orario non compatibile con l'ipotesi d'accusa: dopo la chiamata a Di Vaio infatti, rimarca anche oggi Bordoni, non ci sono più contatti con gli emissari baresi, che invece avrebbero dovuto esserci se Portanova avesse dovuto riferire del risultato del tentativo di combine. Si tratta quindi di un dettaglio non solo non importante, ma addirittura, per la difesa, a discarico.

FUORVIANTI GLI ELEMENTI DELLA PROCURA DI BARI. “Al di là che reputiamo non esserci nel procedimento de quo elementi sufficienti a giustificare la condanna di Marco Di Vaio in quanto gli ulteriori atti trasmessi dalla Procura di Bari sono elementi solo suggestivi e fuorvianti, per gli scriventi sembra di dubbia correttezza processuale serbarsi documenti 'nel cassetto', così di fatto negando alla difesa un grado di giudizio". Lo scrive l'avvocato Guido Magnisi nella memoria difensiva depositata con il collega Aldo Savoi Colombis alla Corte di giustizia federale che dovrà giudicare in appello l'ex capitano del Bologna, assolto in primo grado per la vicenda del Calcioscommesse.

LA TELEFONATA FRA DI VAIO E PORTANOVA. Il riferimento è alla telefonata tra Marco Di Vaio e Daniele Portanova, sempre negata tra i due giocatori, nel processo sulla presunta combine Bari-Bologna, contenuta invece nei tabulati depositati dalla Procura federale. Quella telefonata, spiega la memoria, può essere paradossalmente un punto a favore per la difesa: "L'unico contatto (non ne esistono altri, né precedenti, né successivi) tra Di Vaio e Portanova è alle ore 19.08.30, sino alle 19.09.24. L'unico contatto, di 54 secondi, fuori dall'arco temporale 'spendibile' in senso accusatorio: si noti, 54 secondi per spiegare la proposta 'indecente' di Masiello". Per la difesa quindi 54 secondi sono troppo pochi per tentare un approccio per una combine, soprattutto per due colleghi tra cui i rapporti erano notoriamente freddi. Inoltre, spiegano i legali, non c'é prova di contatti tra Portanova e gli emissari dopo la telefonata con Di Vaio. La telefonata tra i due invece ha per la difesa un'altra spiegazione "del tutto dimenticata" però proprio per "la sua banalità". I due avvocati ricordano che quel giorno nella sede del Bologna c'era stata la tradizionale 'grigliata' di cui Di Vaio era organizzatore. "Negli anni precedenti era avvenuto che la festa di fine anno fosse abitualmente pagata dai veterani, i soliti Adailton, Di Vaio e Portanova. - si legge -. Portanova, a quell'ora, prevedibilmente l'ora della fine della grigliata (lo dicono tutti i testi: e infatti non telefona prima) vuole sapere come ci si deve regolare per pagare il catering". Insomma, è l'ipotesi che avanza la memoria, "la telefonata, al di là dei rapporti umani tesi, aveva un preciso senso: un ringraziamento dovuto, un tentativo di offrirsi per il contributo delle spese".
 

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