Bologna perde un pezzo di sè: Addio alla Fortitudo Basket

Con la radiazione della Fortitudo Pallacanestro sancita dal Consiglio Federale, finisce una storia lunga ottant'anni e due scudetti (nel 2000 e 2005). Ma anche un'agonia, quella delle ultime stagioni, dovuta alle croniche difficoltà economiche che avevano causato nel 2010 la retrocessione addirittura in Prima Divisione.

A scomparire è la 'vera' Fortitudo, quella col codice di affiliazione 103, affossata dai debiti che questa volta il presidente Gilberto Sacrati non è riuscito a saldare in extremis, come invece gli era riuscito in passato. Nata nel 1932, diventata sezione pallacanestro trent'anni dopo, la Effe ha vissuto il suo periodo più luminoso a cavallo tra gli anni '90 e il 2000, sotto la ricca presidenza di Giorgio Seragnoli. Oltre ai due titoli (il secondo conquistato all' instant replay con un canestro di Ruben Douglas entrato nella storia del club), in bacheca erano arrivati una Coppa Italia (1998), due Supercoppe italiane (1998, 2005), ma anche tanti rimpianti per ben otto finali scudette perse oltre a quella di Eurolega nel 2004. Poi il declino, con la retrocessione in Legadue sul campo nel 2009 e quella in A Dilettanti per i conti non in regola. Il campionato a cui appartiene l'ultima istantanea, il canestro sulla sirena a Forlì di Matteo Malaventura che nel 2010 aveva regalato un'inutile promozione. Poi solo conti, lodi e debiti. Compreso quello da 6 milioni con il Comune di Bologna per il mutuo del Paladozza, per il quale è in arrivo l'ennesima richiesta di pagamento. Con la Fortitudo scompare anche il patrimonio della 'Fossa', i suoi tifosi, tra i più caldi d'Italia, negli ultimi anni divisi sui tentativi di far rivivere l'Aquila sotto diversi nomi in diverse categorie. Di 'copie' ne rimangono due: la 'Effe Biancoblu'' in Legadue e gli Eagles di Sacrati in B dilettanti.

 

 

 

(ansa)