Oltre che sul parquet, sembra che le cose in casa della Fortitudo Bologna vadano storte un po' dappertutto. Il ricorso presentato dai biancoblu dopo la gara di sabato contro Pesaro, nonostante fosse stato inizialmente accolto, è stato ufficialmente rigettato dalla Giustizia Sportiva. Nello specifico, la Effe aveva manifestato dei forti dubbi sulla legittimità della presenza in campo di Justin Robinson: il giocatore era stato dichiarato positivo al Covid in data 1 aprile, per poi risultare negativo sabato 10 aprile, la mattina del giorno di gara contro Fortitudo. Oltre alle tempistiche - il protocollo sanitario prevede dieci giorni di isolamento prima di effettuare il doppio test molecolare, esattamente l'arco di tempo intercorso dal tampone positivo a quello negativo -, Bologna aveva sollevato dubbi anche sulla velocità della procedura che, dalla mattina alla sera del 10 aprile, aveva concesso a Robinson di scendere in campo. 

Fortitudo Bologna-VL Pesaro, la decisione del giudice sportivo

Il Giudice Sportivo incaricato, però, ha decretato che di irregolarità non ce ne sono state, sostenendo - in un comunicato apparso sul sito della Federazione - che "non è prevista nei protocolli COVID della Federazione Italiana Pallacanestro alcuna sanzione specifica per la violazione degli stessi e che tanto meno nulla è riportato in materia di omologazione delle gare", e che "non sia corretto ed equo assimilare la violazione di un protocollo sanitario al non rispetto delle regole inerenti al tesseramento". 

Fortitudo, per il ricorso contro Pesaro si va in Corte d'Appello

Risultato di 77-79 omologato, quindi. Almeno per il momento. Perché la Fortitudo sembra convinta della sua posizione e ha pertanto presentato un reclamo d'urgenza che verrà esaminato domani dalla Corte Sportiva d'Appello. La vittoria stavolta non dipende da Aradori e compagni, ma la Effe ci spera.