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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Da San Lazzaro al Giro d'Italia, parla Lorenzo Fortunato: "Sogno di vincere una tappa, ma non mi pongo limiti"

Lorenzo Fortunato, ciclista classe 1996 del team Eolo-Kometa, ha parlato alla vigilia del suo primo Giro d'Italia: "Non vedo l'ora di confrontarmi con i big"

Al telefono sembra semplicemente Lorenzo: un ragazzo giovane, umile e con tanti sogni. Sulla bicicletta, invece, è Lorenzo Fortunato del team Eolo-Kometa, uno che i sogni li realizza a suon di pedalate. Il ragazzo 1996 originario di Castel de' Britti, frazione del comune di San Lazzaro di Savena, non nasconde una certa determinazione. Ma quando gli si chiede quali sono gli obiettivi per la sua prima partecipazione al Giro d'Italia, Fortunato rimane umile: "Il sogno è quello di vincere una tappa, certo, ma sarà già bello potermi confrontare in salita con i grandi ciclisti presenti in gara".

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Il Giro d'Italia parla sanlazzarese, l'intervista a Lorenzo Fortunato

In una passata intervista hai detto che eri bravo a giocare a calcio, poi invece hai scelto il ciclismo.
Ero piccolo, ma ero abbastanza bravo. Giocavo a San Lazzaro da piccolino, poi invece mi sono appassionato alla bicicletta. Mio padre era un amatore, anche se faceva solamente le passeggiate. Dopo ho provato a fare qualche gara a San Lazzaro, mi è piaciuto e ho continuato fino a diventare un professionista. 

Senza però tralasciare lo studio.
Ho fatto prima un istituto tecnico, poi ho studiato Scienze Motorie mentre facevo il dilettante e mi sono laureato al mio primo anno da professionista, nel 2019. Ho fatto due anni alla Zabù, che prima era la Neri KTM, sempre sotto la guida di Angelo Citracca.

Come ci si sente al primo Giro d’Italia?
Ti dico, non ci ho pensato più di tanto, ho pensato solo a fare bene le prime corse. Lo avevo preparato già lo scorso anno, ma per un disguido sono rimasto fuori. Quest’anno mi sono detto “non ci penso, corro e basta”. Sono andato forte la scorsa settimana ad Asturias, in Spagna, dove in salita, che è un po’ il mio punto forte essendo leggero, rimanevo sempre con i primi: c’era Quintana, c’era Zakarin, gente che va forte. Allora lì ho capito che stavo facendo le cose nel modo giusto e infatti sono stato selezionato per il Giro. Ci vado con del morale (ride, ndr).

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L’Emilia-Romagna in questo Giro sarà grande protagonista: Bologna, Imola, San Lazzaro, tutte strade che conosci piuttosto bene.
Sì, abbastanza (ride, ndr). Percorreremo gran parte della Via Emilia e passeremo anche per San Lazzaro, sono molto contento.

Qual è il sogno nel cassetto?
Ogni anno miglioro e sono sempre in crescita. Sinceramente non so neanche io cosa aspettarmi, ma non mi pongo limiti. Prima magari in salita staccavo 30, 40 corridori, oggi continuo a migliorare e vedo che riesco a mettere dietro anche gente che ha vinto dei Grandi Giri, quindi davvero non so cosa mi riserverà il futuro. Ora ci sono Bernal, Pogacar, che sono più giovani di me e sono già dei campioni, ma di quelli lì ce ne sono pochi. Secondo me è giusto crescere un po’ alla volta, poi si vedrà.

Obiettivi per il Giro?
Mi piacerebbe vincere una tappa, quello sì, magari in casa. Forse mi piacerebbe una fuga, ma comunque voglio vedere dove arrivo in salita confrontandomi con gli altri big in gara. 

Foto sito ufficiale Team Eolo-Kometa

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