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Storie di donne speciali

Due sportive eccellenti si raccontano: le storie di Katia Serra e Olga Kharlan

La prima voce femminile della telecronaca a commentare una finale della nazionale di calcio italiana e la campionessa ucraina della sciabola

Due sportive eccellenti si raccontano a Lepida Tv (canale 80 del digitale terrestre), nella nuova puntata di ‘Traguardi – Sport e territorio in Emilia-Romagna’, un format dell’Agenzia di Informazione e Comunicazione della Regione Emilia-Romagna.

La finale di Wembley

Apre le danze la bolognese Katia Serra, la prima voce femminile nella storia della telecronaca a commentare una finale della nazionale di calcio italiana. Serra ripercorre l’emozione della notte dell’11 luglio, quando raccontò al pubblico italiano la finale di Wembley, con l’Italia che dopo aver battuto l’Inghilterra 4 a 3 ai calci di rigore, diventa campione d’Europa. “È stata una grande emozione, ricordo perfettamente tutto, avevamo preparato ogni cosa – racconta -. Ma ricordo ugualmente bene anche i giorni prima delle partite, perché fino all’ultimo non sapevo se dovevo andare io oppure no. Poi è arrivata la conferma e mi sono messa subito a studiare, ho preparato la valigia e… il resto lo sapete”. Nell’intervista Katia Serra racconta tutta la sua storia, dalla passione della bambina che ogni volta che vedeva un pallone lo calciava, alla carriera di calciatrice durata 24 anni, poi il passaggio a preparatrice atletica, allenatrice, commentatrice e oggi anche autrice del libro autobiografico “Una vita in fuorigioco. Cronache dal mondo che tutti pensano di conoscere”.

La campionessa ucraina e la fuga dal conflitto

Seconda protagonista è un’altra donna, che vanta tre medaglie olimpiche nella scherma, 6 titoli mondiali, 8 titoli europei. Si tratta di Olga Kharlan, è la campionessa ucraina considerata il più grande talento nella storia della sciabola femminile.la campionessa ucraina considerata il più grande talento nella storia della sciabola femminile. Fuggita dal conflitto nel suo Paese, la Kharlan ci racconta il dolore provato quando sono iniziati gli attacchi russi, ma anche la voglia di resistere e ricominciare una nuova vita, oggi, a Bologna. “La mia prima reazione quando è scoppiata la guerra è stata quella di sentirmi svuotata – spiega Kharlan -. Ho smesso di credere che possa accadere qualcosa di buono in questo mondo, perché è una totale ingiustizia. Durante quest’anno mi sono ripromessa di non pensare più al futuro perché è impossibile sapere cosa accadrà domani. Ma qui alla Virtus Scherma Bologna, grazie al mio allenatore Andrea Terenzio, oggi ho una nuova vita, ho trovato in lui non solo il migliore coach possibile ma anche un amico. Adesso sarò ancora più forte”.

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