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Morte Romboni e no stop al Sic Day, Polita: 'Schifata, piloti burattini'

L'importante è fare soldi, poi se "i piloti cadono o muiono non importa a nessuno", la sportiva sbotta dopo l'iniziale decisione di non sospendere l'evento benefico

'Con quale spirito, con quale umanità si può continuare una manifestazione dopo quanto accaduto. Oggi più che mai capisco, che noi siamo e saremo sempre burattini che cadono, che muoiono, che si feriscono... Ma non importa a nessuno. L'importante è che il burattinaio fa cassa''. Sono le parole di sfogo di Alessia Polita, la motociclista rimasta paralizzata dopo un grave incidente avvenuto lo scorso giugno, e ricoverata poi presso il centro di riabilitazione di Montecatone (Imola).

La Polita ha così commentato la decisione iniziale di non sospendere il SicDay, la manifestazione benefica organizzata a Latina dalla Fondazione Marco Simoncelli, dopo la morte in pista di Doriano Romboni. ''Non c'è più rispetto di niente è nessuno - ha poi aggiunto lei stessa nei commenti al suo post - E noi piloti siamo i primi coglioni. A schiaffi vi prenderei uno per uno''. I soldi per la fondazione ''sono già stati raccolti con le prevendite. Possono bastare. Non c'è nessuna scusa. Non c'è nessuna motivazione valida per far continuare questo evento. Questo è il mio pensiero. Si tratta di rispetto per una persona morta, ma a quanto pare nel motociclismo non esiste più nel vocabolario. Questa volta sono davvero schifata''.

La polita aveva già duramente polemizzato, per la sicurezza dei piloti, con una lettera aperta diffusa all'indomani della morte del giovane centauro Andrea Antonelli nello scorso luglio.

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