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Centro Bologna Calcio a Granarolo, nel dimenticatoio. Tacopina ha in mente altro: "Meglio partire dalle strutture esistenti'

Così Donini, che svela: 'La nuova proprietà rossoblu pensa a una bellissima opera di riqualificazione anche urbana, oltre che di lancio dello sport della città". Priorità maxi-progetto per riqualificare il Dall'Ara e il centro di Casteldebole

Con il maxi-progetto made in Usa per riqualificare lo stadio Dall'Ara e, con ogni probabilità, anche il centro tecnico di Casteldebole, sembra che il progetto per il nuovo centro sportivo del Bologna calcio a Granarolo sia finito in un cassetto. E di questo si rallegra non poco Raffaele Donini, segretario provinciale del Pd di Bologna. "E' importante che ci sia una società che ha voglia di investire nel Bologna e nelle sue infrastrutture- afferma Donini, questa mattina su radio International, durante lo spazio acquistato dal Pd per la campagna elettorale delle regionali- non dimentichiamo che si parla del rifacimento del Dall'Ara e che si abbozza anche Casteldebole. Quindi, probabilmente, anche l'idea del centro tecnico a Granarolo viene accantonata e a mio giudizio è positivo che si riparta dalle strutture esistenti, riqualificandole".

Del resto, ricorda il segretario del Pd, "lo dicevamo anche prima che Tacopina comprasse il Bologna: siamo sempre stati contrari al nuovo stadio, mentre abbiamo sempre sollecitato la manutenzione straordinaria del Dall'Ara e credo sia giusto tenere anche Casteldebole in quanto centro tecnico, che può essere adeguato e migliorato".
Quello che vuole realizzare la nuova proprietà americana del Bologna è tra l'altro "una bellissima operazione di riqualificazione anche urbana, oltre che di lancio dello sport della città". Tacopina e i suoi soci "penso abbiano veramente intenzione di fare sul serio- ragiona Donini- e penso sia una bella opportunità per la città".

A quanto pare, dunque, Tacopina è riuscito a convincere il Pd sull'opportunità di cambiare i piani sul centro tecnico rossoblu''. Lo stesso Donini, infatti, sostenne il progetto di Granarolo quando fu presentato dall'allora presidente rossoblu, Albano Guaraldi. Nel febbraio 2013, il segretario Pd dichiarava la "strategicità del centro tecnico che puo' servire al Bologna, alla città, a Granarolo e per opere di pubblica utilità", dicendosi anche sicuro che i problemi legati all'esposizione dei campi all'elettrosmog sarebbero stati risolti. In realtà, il progetto Granarolo ha creato non pochi grattacapi anche dentro al Pd e non solo a Guaraldi, che ha visto esposti (con indagini della Procura) e ricorsi al Tar (poi respinti) promossi da Legambiente e comitati di cittadini contro il nuovo centro tecnico. Tra i democratici sono stati in molti ad alzare la voce per contestare il progetto, visto più che altro come un'operazione di speculazione edilizia, e senza il ''timbro'' dell'interesse pubblico. Le proteste interne al partito sono state però sempre rintuzzate dai dirigenti del Pd locale, favorevoli al nuovo centro tecnico di Granarolo. Il 28 marzo 2013 Provincia di Bologna, Comune di Granarolo e Bologna Fc arrivarono così a siglare un accordo di programma per realizzare l'opera. Ma da allora non si è visto neanche un mattone. L'ultimo stop è arrivato nel luglio scorso, per un''indagine archeologica sull'area, che secondo le carte del Comune di Granarolo sarebbe ricca di reperti. La sindaca Daniela Lo Conte, non piu'' tardi di due settimane fa, spiegava che l'approfondimento è ancora in corso e che si attende la relazione della Sovrintendenza. Ma "nulla è cambiato" sulla realizzazione del nuovo centro tecnico, afferma Lo Conte, "l'intesa resta valida" qualunque sia la proprietà del Bologna calcio.

(agenzia Dire)

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