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Gianluca Notari

Collaboratore Sport e Cronaca

Orsolini, l'estate della verità: lascia o raddoppia?

Meno gol, meno presenze, meno assist e meno minuti giocati rispetto alle due passate stagioni: l’esperienza bolognese di Orsolini potrebbe arrivare al capolinea

Riccardo Orsolini è uno dei tanti giovani su cui si è scritto e detto tanto. A lui, come ad altri, è stato accollato il futuro del calcio italiano, e lui, come altri, sta faticando a rispettare le promesse. Non più giovanissimo (24 anni compiuti a gennaio), non amatissimo tra i tifosi e con un rivale da temere nel suo stesso ruolo, l’ex Atalanta e Ascoli potrebbe rappresentare una cessione meno dolorosa di altre. 

Orsolini, la stagione in numeri

I numeri di Orsolini non sono drammatici, ma non sono neanche positivi. Rispetto ai campionati 2018/19 e 2019/20, quando ha giocato rispettivamente 35 e 37 partite segnando in entrambe le stagioni 8 reti, nell’ultimo anno ‘Orso’ ha giocato 34 partite e segnato 7 gol. Di queste presenze, tredici volte è entrato dalla panchina e ben sedici volte è stato sostituito. Solamente in cinque occasioni, quindi, ha giocato una partita per intero. Oltre ai numeri, però, ci sono le sensazioni. Per molti tifosi del Bologna è un incompiuto e pure Mihajlovic ha dovuto metterci del suo: “Deve darsi una svegliata”, aveva dichiarato a marzo, per poi cominciare sistematicamente a preferirgli Skov Olsen. Perché il talento c’è ed è purissimo, ma servono continuità ed efficacia per metterlo a frutto nel modo migliore. 

Bologna, il punto sul mercato

Bologna al bivio Orsolini: parte o rinnova?

Il suo valore, sui portali web dedicati, è praticamene dimezzato da un anno e mezzo a questa parte. Nel mercato reale, invece, un valore cospicuo ce l’ha ancora. Dal suo entourage per il momento non filtra nulla: il ragazzo è in vacanza ed eventuali aggiornamenti ci saranno solamente tra qualche giorno. Orsolini ha un contratto con il Bologna fino al 2023 e quindi, questa, potrebbe essere l’estate della svolta: o va, o rinnova. Tenerlo senza rinnovare sarebbe un suicidio da parte della dirigenza rossoblù, che vedrebbe così appassire il suo potere contrattuale rispetto a quello del giocatore. Il club certamente non vorrà sciupare un investimento di 15 milioni fatto due anni fa e per questo potrebbe preferire vendere uno come lui - il cui sostituto è già in casa e che soprattutto garantirebbe ampi margini per la plusvalenza - piuttosto che pezzi più pregiati come Tomiyasu, Schouten e Svanberg, le cui partenze potrebbero risultare più sanguinose. Darsi "una svegliata" adesso, per Orsolini, potrebbe essere troppo tardi. 

Foto pagina Facebook Bologna FC 

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