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Serie A | Roma-Bologna, la conferenza di Mihajlovic: "Con l'atteggiamento giusto possiamo vincere"

Il tecnico ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara di campionato contro la Roma. Dopo i cinque gol presi all'andata, Miha spera di poter prendere i tre punti: "Ma in difesa non ho più nessuno"

Sinisa Mihajlovic torna a parlare in vista della gara di campionato contro la Roma. Diversi i problemi di formazione, specialmente nel reparto difensivo, ma il tecnico non si tira indietro: "Con l'atteggiamento giusto possiamo anche vincere. Vorrei sempre affrontare le avversarie al completo, ma da una parte sono contento che non ci sia Spinazzola". Di seguito le parole del mister:

Sulla gara di andata...
Abbiamo preparato la gara come tutte le partite. Abbiamo perso meritatamente all’andata, una delle poche dove abbiamo sbagliato tutto, ma è stata colpa mia. Sono sicuro che domani faremo meglio.

Che impressione hai avuto dalla Roma vista in coppa? Loro potrebbero essere più concentrati sull’Europa League…
Mi ha fatto una grande impressione. Sarà una partita difficile per loro e anche per noi. Noi andiamo come sempre a fare la nostra gara, a giocare, sapendo che incontreremo una squadra forte con giocatori che ci sapranno mettere in difficoltà. Noi però abbiamo una forte identità e avremo il giusto atteggiamento mentale, così come contro l’Inter. Abbiamo dimostrato che giocando così possiamo vincere contro chiunque. Penso all’anno scorso quando abbiamo vinto a Roma. L’importante è avere la giusta intensità e il giusto atteggiamento mentale. Poi vedremo, ma non penso che i giocatori pensino alla partita dopo. Nessuno vuole perdere e tutti preparano le gare per vincere. Concentrarsi sulle gare successive può pensarlo solo chi non ha mai fatto sport a questi livelli. Loro faranno di tutto per vincere contro di noi e contro l’Ajax.

Tomiyasu?
Non c’è. Da noi sono tutti perfetti in settimana, fino al giovedì, poi si arriva al venerdì e al sabato e escono i problemi. 

Skorupski?
Lui è guarito dal Covid, si è allenato in settimana, ma vediamo oggi nell’ultimo allenamento. Non è un problema, se non c’è lui c’è Ravaglia. Metterò in campo chi mi dà più garanzie, domani deciderò. 

Bologna e Milan hanno schierato dieci giovani Under 21…
Sì, ma non si capisce perché alcuni non vengono convocati. Ad esempio Vignato: è un mistero, non so perché non venga convocato uno come lui. 

Bologna, Ravaglia ritrova la Roma

I giovani sono una risorsa reale già oggi o sono un fattore più futuribile?
Io non guardo l’età dei calciatori. Io guardo solo chi è bravo o no. Abbiamo intrapreso questa linea verde che sappiamo essere importanti per noi, ma sono importanti come i giocatori esperti. I giovani danno ai vecchi entusiasmo e voglia, i vecchi danno esperienza e serenità e soprattutto danno l’esempio. Non esiste l’uno senza l’altro. Io come allenatore non guardo vecchi o giovani, ma guardo bravo o non bravo. Noi abbiamo tanti giovani talentuosi, che portano alti e bassi, ma se gli dai fiducia loro cresceranno e ti daranno soddisfazioni. Mi è sempre piaciuto far giocare i giovani. Serve coraggio per farli giocare: se gli dai possibilità e fiducia nel farlo giocare con costanza, un giovane può diventare più forte di un giocatore esperto che magari ad oggi è più pronto, e questa può essere una soddisfazione per me e per la società.

In attacco ci sarà Palacio, contro la difesa della Roma che a volte sbanda…
Ma noi non abbiamo problemi in attacco, i problemi adesso li abbiamo dietro, che abbiamo pochi giocatori disponibili. Domani ci saranno Faragò, che non so quando ha giocato l’ultima gara, e Antov. Gli altri sono tutti fuori. Davanti non ho problemi, il problema è dietro, dove mancano tanti giocatori. Faragò non è ancora pronto, Antov deve ancora ambientarsi bene nel campionato italiano. Mi dispiace, perché ho portato sfiga a un giocatore della Roma. Guardavo la partita contro l’Ajax e guardando Spinazzola pensavo: “Non abbiamo nessuno che può fermarlo”. Dopo un secondo si è fatto male. Gli ho portato sfiga, ma mi dispiace per lui. Anche pensando alla partita di andata, quando abbiamo avuto problemi contro di lui. Invece appena ho pensato a chi mettergli contro, si è fatto male. Mi dispiace per lui, però dal canto mio ho dormito un po’ meglio. Loro hanno tanti giocatori, sia chiaro, però quei venti minuti di Spinazzola mi avevano preoccupato. Forse meglio così, anche se mi dispiace per lui. Io di solito preferisco affrontare le squadre al completo, però stavolta va bene così, altrimenti serviva la moto di Valentino Rossi.

La Roma per lei è un curioso intreccio: l’anno scorso avete vinto contro la Roma ed eravate ad un punto dall’Europa, poi nella gara di andata di quest’anno uno dei punti più bassi della sua gestione. Cos’è successo in questo lasso di tempo? E cosa è cambiato da dicembre ad adesso?
Sono cambiate tante cose, e spero che siano cambiate in meglio rispetto a quella partita. Prendere cinque gol in 45 minuti è un po’ troppo, ma come detto fu colpa mia. Non avevo preparato bene la partita. Domani non succederà. Rispetto a quella partita lì noi stiamo molto meglio di testa, di fisico, di coraggio e di identità. Sono molto più sereno rispetto ad un girone fa, perciò mi aspetto una grande prestazione. Poi non so se basterà, ma noi giochiamo sempre per vincere. Bisogna essere concentrati sulla prestazione e sull’atteggiamento, non solo sul risultato. Le differenze sono tante, e nel meglio.

Mancini le ha risposto dopo la battuta della scorsa settimana?
Mi ha mandato tre baci. Ma non mi ha chiamato. Magari stavolta mi chiamerà Nicolato.

Oppure il CT del Giappone…
O quello della Mongolia. Ma se mi chiamano ve lo dico. Forse Mancini mi potrebbe chiamare per giocare a padel, anche se è scarso.

Due anni fa sei stato vicino alla panchina della Roma…
Sì, ma sono stato io a dire di no. Non sono stati loro, ho deciso io di non andarci. Loro non hanno fatto nessun indietro.

Ti senti di giudicare il lavoro di Fonseca?
Roma è una piazza particolare, molto difficile. Lì il problema sono le televisioni e le radio private. Secondo me sta facendo bene, anche tra alti e bassi. Ma io lo stimo molto, fa giocare bene la squadra. Il loro obiettivo è la Champions ed è difficile che arrivino, ma se arrivassero in finale di Europa League avrebbero salvato la stagione. Penso che Fonseca stia facendo bene. Forse poteva fare di più, ma anche molto peggio e non l’ha fatto. La Roma mi diverte, ha dei buoni giocatori, perciò secondo me il suo operato è positivo. Poi non tocca a me giudicare.

Saputo arriverà tra una settimana, potrebbe essere il momento per qualche discorso sul futuro?
Io non sapevo neanche sarebbe arrivato. Se arriva siamo contenti, poi vedremo quello che succede. Non tocca a me chiamare, loro ci pensano. È più di un anno che il presidente non c’è, quindi saremmo contenti se arrivasse. Poi non so cosa può succedere.

Spesso durante la partita ti piace giocare con due punte vicine. Può essere una soluzione?
Dipende sempre dal risultato. Mi piacerebbe ogni tanto non schierare tutti gli attaccanti, vuol dire che non c’è un risultato da recuperare. Mi piacerebbe essere meno offensivo, perché vorrebbe dire che stiamo vincendo. Invece così vuol dire che dobbiamo vincere perché stiamo perdendo o pareggiando. Anche domani, se al 75’ siamo 0-0, io cerco di vincerla. Non mi interessa pareggiare. La sorte però dice che non ho difensori, e quindi devo schierare per forza centrocampisti o attaccanti. Diciamo che l’attacco è la miglior difesa.

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