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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

All'ospedale di Montecatone si rinasce anche con uno smartphone

Il progetto ‘Ri-prendere’ diventa un libro d'arte grazie ai Rotary Felsinei. Gli scatti fotografici più belli dei pazienti dell’Ospedale di Montecatone.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Creativi, emozionanti, ricchi di citazioni colte, spesso autoironici. Sono gli scatti fotografici realizzati dagli ospiti ricoverati al Montecatone Rehabilitation Institute - centro di riferimento nazionale nel trattamento di lesioni midollari. Si tratta di persone di ogni età, colpite da lesioni spinali - dalla giovanissima adolescente all'uomo di una certa età - che dopo aver partecipato al corso di fotografia artistica Ri-prendere, progetti di arte e fotografia a cura di Anna Rosati ©, adesso hanno la grande soddisfazione di vedere le loro opere pubblicate in un libro grazie al sostegno dei Rotary Felsinei. E a sfogliare il libro fresco di stampa, non si può chiamarli pazienti, ma artisti. Senza dubbio eccellenti. Il volume, vero e proprio catalogo d’arte, si avvale dei testi scientifici curati dalla professoressa Roberta Caldin, Dipartimento Scienze dell’Educazione ‘Giovanni Maria Bertin’, Università di Bologna e referente scientifico del progetto. Il testo che riguarda l’Istituto di Montecatone è stato curato dalla dottoressa Claudia Corsolini, coordinatrice del Programma Abilitazione e Vita Indipendente. L’analisi critico artistica dei concepts fotografici, infine, è stata maturata dalla dottoressa Azzurra Immediato, storica dell’arte. La pubblicazione, raccoglie i lavori dei partecipanti al corso, persone provenienti da ogni parte d’Italia, che hanno scoperto attraverso questo progetto di ‘potersi raccontare’ con un nuovo linguaggio espressivo. Un risultato emozionante quello ottenuto grazie al percorso Ri-prendere. A condurlo, oltre alla dottoressa Anna Rosati, il collega Gabriele Fiolo, entrambi fotografi professionisti, in collaborazione con l’Associazione WTKG (Willy The King Group) da anni attiva all’interno della struttura e con il supporto degli educatori professionali presso Montecatone R.I., Roberto Messuti e Massimo Renzi. Ri-prendere è un progetto pilota a livello nazionale, si è svolto da settembre 2016 al luglio 2017. Focus del laboratorio è stato l’insegnamento del linguaggio fotografico, con particolare attenzione rivolta alla realizzazione di immagini artistiche create attraverso l’utilizzo dei vari medium; “il ‘taglio dato a questo progetto - spiegano i due docenti, Anna Rosati e Gabriele Fiolo - voleva che ciascuno potesse porre attenzione prevalentemente all’immagine e al modo di raccontare e raccontarsi, attraverso la creazione di un’opera compiuta e personale”. Riprendere, infatti, non è stato concepito come corso di fotografia che sviluppasse nozioni tecniche, bensì come percorso creativo ideato e costruito intorno all’idea di generare nuove forme di comunicazione che utilizzassero il linguaggio fotografico. Intensa è stata l’interazione tra docenti e partecipanti, anche al di fuori delle ore impegnate presso Montecatone, infatti l’aspetto innovativo del percorso è stato lo scambio proficuo delle idee veicolate tramite il cellulare; strumento, quest’ultimo, che per alcuni ospiti si è rivelato fondamentale dopo il rientro a casa, poiché ha permesso loro di essere supportati nella costruzione del proprio progetto artistico, anche ‘a distanza’. Per la prima volta, dunque, un laboratorio si è esteso anche al post dimissione. Non è un aspetto da poco. “Il rientro a casa dopo degenze che vanno dai 4 agli 8 mesi o più - spiega Claudia Corsolini - è per tutti un momento di grandissima difficoltà organizzativa ed emotiva. Le persone, in molti casi devono imparare a convivere con una disabilità. E’ importante perciò dare loro più strumenti possibili per ridefinirsi; chiamiamo le azioni programmate in questo ambito ‘empowerment’ perché hanno l’obiettivo di aumentare la consapevolezza della persona rispetto al fatto che ha il potere,¬¬ può trovare una nuova via per realizzarsi”. I risultati del laboratorio di fotografia sono stati eccellenti, tante citazioni colte, autoironia, talento e immagini che richiamano Magritte, Duchamps, Ghirri; come ad esempio Willy, che ha firmato la propria opera Velasquez a Montese, o Monica Boscarato con La ruota gira, o Jasmine che ha disposto su un cielo africano la propria collezione di calzini, o Stefano Corradini che ha lavorato sul tema della memoria con un progetto intimo ed emozionante. Grazie a questo risultato si desidera sottolineare e valorizzare l’importanza che rivestono le attività ricreative all’interno della delicata sfera riabilitativa presso l’ospedale di Montecatone. I Rotary Felsinei nel 2017 hanno generosamente attivato la raccolta fondi per la stampa della presente pubblicazione che rappresenta l’atto conclusivo di Ri-prendere, svolto a Montecatone, struttura sanitaria di eccellenza, con cui il Rotary Club di Bologna Valle del Savena, collabora già da alcuni anni in significativi progetti per l’assistenza alle persone ospiti del centro. Il ricavato della vendita del volume Ri-prendere sarà devoluto dall’Ospedale ad AUS (Associazione Utenti Unità Spinale Montecatone) per la realizzazione di futuri laboratori. Come sottolinea Claudia Corsolini “Era importante che i partecipanti catturassero con la fotografia quel ‘bello’ che aiuta a godersi la vita. Il fatto che non solo tante persone ci abbiano provato, ma abbiano anche scelto di condividere il loro progetto personale in un libro è la prova che insieme abbiamo centrato questo obiettivo”. Concludendo con le parole della professoressa Roberta Caldin, “raccontare una situazione complessa - anche attraverso la fotografia - permette, infatti, una con-crescita, una co-evoluzione nella quale sono presenti, almeno, due dimensioni fondamentali: una legata all’apprendimento e una legata alla socializzazione; in tal senso, anche quando parliamo di situazioni complesse dobbiamo riferirci a queste due coordinate che devono procedere di pari passo e non una a scapito dell’altra” - e aggiunge - “è necessario e urgente, quindi, un enorme impegno nell’offerta di percorsi introspettivi e relazionali, di narrazione di sé, di confronto e di presa di coscienza delle potenzialità e dei limiti di tutte la persone che vivono un periodo di ‘riabilitazione’, che conducano ad una presa d’atto (non ad una rassegnazione passiva) delle proprie risorse e dei propri vincoli”. Il lbro sarà presentato il 19 dicembre alle ore 16.30 al Centro di Montecatone - Imola

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