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Salute

Terzo caso di aviaria in Emilia: cosa c'è da sapere nel decalogo dalla Regione

Dopo Ostellato e Mordano, un terzo focolaio a Portomaggiore. La Regione sta quantificando il danno economico per gli allevatori e ha stilato un decalogo per rispondere alle domande dei cittadini

Terzo focolaio di influenza aviaria in Emilia, a Portomaggiore, nel Ferrarese come il primo, ma in un'azienda diversa, con 18.000 tacchini, rispetto ai primi due che hanno colpito altrettanti allevamenti della filiera di galline del gruppo Eurovo, con 128.000 ovaiole abbattute a Ostellato e quasi 600.000 in corso di abbattimento a Mordano (Bologna). Identico nei tre casi il ceppo H7N7.

Anche all'allevamento di tacchini Nicoletti a Porto Verrara, frazione di Portomaggiore che ospita anche un'omonima azienda agricola che produce polli, l'abbattimento dei volatili comincerà ''al più presto'', assicura la Regione, che proprio nel pomeriggio ha tenuto un vertice con i rappresentanti del settore avicolo per fare il punto sui danni economici.

NESSUN PERICOLO. Le autorità sanitarie precisano che per gli allevamenti avicoli rurali, ossia per chi possiede pollame (galline, anatre, oche e altri volatili) per consumo personale, non esistono pericoli che possano derivare dal consumo delle loro carni o uova. Le precauzioni da adottare sono quelle che occorrono per evitare il contatto con animali selvatici, adottando alcuni accorgimenti, come ad esempio evitare che nel recinto scorrano fossi o canali o vi siano stagni.

Per quanto riguarda la prevenzione della diffusione del virus, la raccomandazione che viene fatta, se si sospetta che sia comparsa la malattia (ad esempio la morte improvvisa e contemporanea di diversi animali), è di contattare il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di riferimento, che provvederà ad effettuare gli accertamenti del caso.

LE DOMANDE FREQUENTI. Queste sono solo alcune delle domande più frequenti, FAQ, che i cittadini hanno posto agli operatori degli uffici informazione dei Comuni e delle Aziende sanitarie locali.

Per rispondere a queste ed ad altre domande, la Regione Emilia-Romagna e le Aziende Usl di Imola e Ferrara hanno raccolto i quesiti più frequenti arrivate in questi giorni e reso disponibili le relative risposte.

È pericoloso consumare carne di pollo e uova? Il consumo di carni avicole e di uova non comporta nessun pericolo di trasmissione all’uomo del virus influenzale.

Posso mangiare alimenti che contengono uova crude? Il virus influenzale non si trasmette attraverso il consumo di uova.

La trasmissione umana è facile? e come avviene? La trasmissione dell'influenza aviaria all'uomo è un evento raro, che può avvenire in conseguenza del cosiddetto "salto di specie", quando il virus mutando le proprie caratteristiche riesce ad infettare animali di specie diverse da quella abituale; è avvenuto di recente nel continente asiatico, ma per ora non vi è alcuna notizia che indichi questo "salto" per il virus che sta circolando nel pollame nazionale. Negli episodi conosciuti la trasmissione è avvenuta in casi di stretta convivenza con gli avicoli ammalati, e la via di accesso più efficiente è quella respiratoria (inalazione del virus).

Gli animali domestici, come cani e gatti, sono a rischio? Devo adottare qualche misura di prevenzione? Il cane e il gatto non sono a rischio di contrarre l’influenza aviaria

Perché avviene il sequestro delle uova se non c’è pericolo di contagio? Posto che non esiste nessun pericolo per il consumatore, il sequestro delle uova viene disposto esclusivamente come misura cautelare per evitare la trasmissione del virus ad altri avicoli. L’eventuale contaminazione non è pericolosa per il consumatore.

Come devo comportarmi se possiedo pollame (galline, anatre, oche e altri volatili) per consumo personale? Il pollame allevato per il proprio consumo non deve entrare in contatto con uccelli selvatici; l’ideale sarebbe  allevare gli avicoli completamente al chiuso; in alternativa è possibile allevarli in uno spazio recintato,  ma la mangiatoia e l’abbeveratoio devono essere protetti.  Nel recinto non devono scorrere fossi o canali e non ci devono essere stagni. Galline, polli, faraone, tacchini (gallinacei)  non possono essere allevati insieme con anatre ed oche (anseriformi). Ogni episodio di malattia o mortalità che coinvolga contemporaneamente diversi soggetti deve essere segnalato subito al Servizio veterinario dell'Azienda Usl.

Quali sono i sintomi riscontrati nelle galline? I sintomi possono essere diversi nelle varie specie avicole  e  a seconda della età dei soggetti; gli avicoli possono morire improvvisamente, senza sintomi premonitori, oppure avere una respirazione aumentata di frequenza, con il becco aperto, o ancora possono avere diarrea, e sintomi nervosi come torcicollo, tremori, paralisi di zampe o ali; possono semplicemente apparire febbricitanti (depressi, restano fermi con gli occhi chiusi ed il piumaggio arruffato)oppure possono apparire sani ma produrre meno uova.

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