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Salute

Aviaria, test al Sant'Orsola: addetto abbattimenti, 3° contagio sospetto

In attesa che si pronunci l'Istituto Superiore di Sanità, ad aver contratto il virus un addetto agli abbattimenti dei capi infetti

Ad aver contratto il virus sarebbe un addetto agli abbattimenti dei capi infetti trovati in molti allevamenti in queste settimane. Dunque un terzo caso sospetto di positività all'aviaria in Emilia-Romagna.

L'uomo è risultato positivo ai test condotti all'ospedale Sant'Orsola, ma mancano ancora le conferme dell'Istituto Superiore di Sanità.

ASSESSORE LUSENTI. Solo la congiuntivite, senza la più grave forma simil-influenzale. ''In Emilia-Romagna - ha detto - siamo intorno al 2% della popolazione esposta, che sono solo i 120 addetti agli allevamenti colpiti dal virus''. Il riferimento è la ben più estesa epidemia provocata dallo stesso virus H7N7 nel 2003 in Olanda (abbattuti 30 milioni di volatili), con ''il 7-8% di congiuntiviti fra la popolazione esposta e un 2% di forme simil-influenzali''. L'ipotesi 'più plausibile' dell'arrivo del virus nel primo focolaio, a Ostellato - ha poi confermato l'assessore - sono le anatre migratorie: ''tutte le analisi fatte hanno sempre evidenziato il virus in loro''. Trasmettendosi alle galline, ''il virus muta da bassa ad alta patogenicità'', ma solo se si parla di 'animali sensibili', è infatti ''uno dei meno patogeni per l'uomo''. Inoltre, restano sei i focolai registrati in altrettanti allevamenti nel Ferrarese e nel Bolognese, e sei le ordinanze presidenziali per dare il via ai provvedimenti di salvaguardia: abbattimenti di volatili (oltre il milione di capi), zone di protezione e di sorveglianza e limiti alla movimentazione di animali macellati e delle uova.

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