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Celiaci in Emilia Romagna: salgono a 12mila, su "Saluter" tutte le info sulla patologia

A fine 2012 erano 12.082 in tutta la Regione, l'11% in più rispetto all'anno precedente, anche grazie alla capacità di diagnosi. "Saluter", la nuova sezione sulla celiachia

Sono oltre dodicimila gli emiliano-romagnoli con celiachia. Al 31 dicembre 2012 il dato era di 12.082 persone diagnosticate e inserite nel percorso di assistenza del Servizio sanitario regionale, un + 11 per cento rispetto all’anno precedente; erano 9.916 nel 2010 e 8.801 nel 2009.
Questo costante aumento è dovuto all’aumentata capacità e sensibilità di diagnosi e il Servizio sanitario regionale è impegnato per una diagnosi sempre più precoce, attraverso la ricerca degli anticorpi specifici e, nei casi previsti, con biopsie duodenali per la verifica e la classificazione della patologia.
Si conferma nel dato il maggior numero delle donne rispetto agli uomini: 8.357 (7.571 nel 2011) e 3.725 (3.362 nel 2011). Aumentano anche le diagnosi nei bambini entro i 10 anni: complessivamente 1.842 (erano 1.653 l’anno precedente).

Come è noto, le persone con celiachia devono alimentarsi con prodotti dietetici specifici privi di glutine (e hanno a disposizione 4 buoni spesa al mese). La Regione Emilia-Romagna ha attivato un programma che permette alle persone con celiachia di rifornirsi anche in comuni negozi convenzionati di prodotti alimentari senza glutine a carico del Servizio sanitario regionale, e non solo nelle farmacie.

SALUTER. La sezione dedicata alla celiachia dove è possibile consultare gli elenchi aggiornati dei punti vendita, dei centri commerciali e delle farmacie convenzionate con le Aziende Usl. Gli ultimi elenchi aggiornati rigardano le Aziende Usl di Modena, Bologna, Imola, Forlì, Ravenna, Rimini:

In Emilia-Romagna è in corso inoltre, un progetto per Aree Vaste per supportare, attraverso un percorso di educazione alimentare e nutrizionale, la persona alla quale viene diagnosticata l'intolleranza: tutte le fasce d'età, grazie a un team multiprofessionale di cui fanno parte una dietista e uno psicologo. L’obiettivo è costruire per la persona un percorso di supporto non solo sull'alimentazione priva di glutine, ma anche per adottare sani stili di vita, aiutando a superare eventuali difficoltà di tipo psicologico.

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