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Salute

Febbre del Nilo: 15 casi in Emilia Romagna, il punto sull'epidemia e sulla profilassi

Sorveglianza in Emilia-Romagna delle arbovirosi: già lo scorso luglio una "intensa e precoce circolazione del virus West Nile nelle zanzare e negli uccelli selvatici in alcune aree della nostra regione"

Un anziano deceduto a Bologna per un totale di 15 casi confermati di persone con malattia neuroinvasiva da Febbre del Nilo (West Nile): 5 persone della provincia di Ferrara, 1 di Bologna, 4 di Modena, 4 di Reggio Emilia, 1 di Parma. A confermarlo il servizio sanitario regionale: tre casi si sono verificati in aree già interessate da una "intensa circolazione del virus West Nile in zanzare comuni e dove, quindi, erano già in atto interventi di prevenzione e controllo previsti dal Piano regionale arbovirosi (virus che si trasmettono all'uomo o agli animali attraverso la puntura di insetti - ndr)". Le febbri, quindi le manifestazioni lievi, sono state diagnosticate in 15 persone.

Una sorveglianza è prevista in Emilia-Romagna dal Piano regionale di sorveglianza delle arbovirosi per il 2013: già lo scorso luglio aveva mostrato una "intensa e precoce circolazione del virus West Nile nelle zanzare e negli uccelli selvatici in alcune aree della nostra regione".

Proprio per questo motivo, fin dall’inizio, "la Regione ha dato indicazioni alle Aziende sanitarie e ai Comuni per mettere in atto specifiche misure di sorveglianza e controllo della circolazione virale. È stato inoltre chiesto di informare ulteriormente i cittadini sulle misure di protezione da adottare per evitare le punture di zanzare".

CULEX PIPIENS. Il vettore della malattia è la zanzara comune e i territori interessati restano quelli delle province di Modena, Bologna, Ferrara, Reggio Emilia, Parma e Piacenza. La Regione ha attivato nelle province interessate misure di controllo specifiche sulle donazioni di sangue e su quelle di organi e tessuti. E' prevista l’esecuzione del test WN-NAT su tutte le donazioni di sangue ed emocomponenti raccolte nelle province interessate. Si prevede che il ciclo stagionale di attività dell'insetto sia nella sua fase di declino, ma è necessario non abbassare la guardia almeno fino a fine settembre - primi di ottobre; pertanto Comuni e Aziende sanitarie devono mantenere e rafforzare le iniziative informative rivolte ai cittadini sulle misure preventive e di protezione personale dalle punture di zanzara.

MALATTIA E VIRUS. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, manifestazioni cutanee (febbre di West Nile). Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana e possono variare molto a seconda dell’età della persona. I sintomi più gravi (malattia neuro invasiva di West Nile) si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150) e comprendono febbre alta, forti cefalee, debolezza muscolare e problemi neurologici. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale o esiti permanenti. La forma grave della malattia interessa principalmente le persone anziane o con ridotta efficienza del sistema immunitario.

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