rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

La preservazione della fertilità. Ddiventare madri dopo la malattia  - Convegno nazionale Gynepro

Le nuove acquisizioni scientifiche e cliniche della medicina riproduttiva e prenatale presentate al convegno GynePro di Bologna

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Bologna, 20 maggio 2016. Avere un bambino dopo la malattia. Un sogno che non è più destinato a rimanere tale grazie alle più avanzate tecniche di preservazione delle fertilità delle quali si è parlato oggi al convegno annuale dei Centri GynePro, tenutosi al Royal Hotel Carlton di Bologna, alla presenza di oltre 400 medici specialisti e biologi.

"In Italia l'incidenza dei tumori nelle donne in età riproduttiva - spiega il Prof. Marco Filicori, presidente dei Centri GynePro - è considerevole e può essere stimata intorno al 9%. La rapida evoluzione diagnostica e i miglioramenti delle prognosi grazie ai nuovi protocolli radio e chemioterapici hanno permesso di raggiungere un elevato tasso di sopravvivenza a 5 anni, così che molte donne possono tornare a desiderare la maternità. Dopo questi percorsi terapeutici però, la perdita o una profonda riduzione della capacità riproduttiva sono rischi concreti, strettamente correlati alla tipologia di tumore e alle caratteristiche dei trattamenti effettuati, con una stima del 9% nelle pazienti affette da cancro della mammella e dell'87% nelle pazienti colpite da tumori del sangue".

Le oncopatie che interessano maggiormente le giovani donne sono diverse: 38% cancro alla mammella, 29% linfomi, 10% leucemie, 6% sarcomi, 10% altri tumori. In questi casi, dunque, una possibilità concreta arriva dal cosiddetto "social egg freezing", il congelamento ovocitario allo scopo di preservare la potenzialità riproduttiva qualora la donna abbia l'esigenza - anche per motivi diversi dalla malattia - di posticipare la maternità a un'età in cui la fertilità naturale è minore. Una pratica alla quale possono ricorrere anche le pazienti con ridotta riserva ovarica derivante da cause ignote o da malattie dell'apparato riproduttivo come, ad esempio, l'endometriosi.

Nel corso del convegno GynePro si è poi fatto il punto sui metodi di preservazione della fertilità. Nei casi in cui il paziente abbia un partner, si ricorre prevalentemente alla fecondazione in vitro e alla successiva crioconservazione degli embrioni. In mancanza di partner, si procede con il congelamento ovocitario, pratica non più sperimentale, che non pone problemi di carattere etico. In entrambe le procedure è necessaria una fase di stimolazione ormonale realizzata con un protocollo personalizzato, rapido ed efficace, calibrato sull'esigenza delle pazienti di avviare quanto prima la cura della malattia di base.

Tra gli altri metodi, meno nota è la crioconservazione del tessuto ovarico, attuabile in varie epoche della vita e con procedure immediate perché non necessita di stimolazione ormonale. A oggi, in tutto il mondo sono 20 i bambini nati dopo reimpianto di tessuto ovarico conservato.

"Quello della preservazione della fertilità - sottolinea il Prof. Filicori - è un percorso di straordinario valore che "custodisce", per le donne che lo desiderano, la possibilità di diventare madri in un'età in cui la fertilità spontanea va scemando o anche dopo una malattia grave quale un tumore. È importante, però, che nel momento della diagnosi di un tumore o di una diversa patologia a carico dell'apparato riproduttivo, la paziente venga messa a conoscenza di come sia possibile preservare la sua fertilità, un'informazione preziosa che - dai dati disponibili - è fornita ancora in pochissimi casi. Seguire questo percorso permette alle pazienti di combattere la malattia con la consapevolezza che in seguito potranno mettere al mondo dei bambini - conclude il Prof. Filicori -. Un'opportunità che tutte le donne meritano di avere e che la nostra equipe di medici e biologi garantisce da oltre quindici anni con rinnovato impegno e costante aggiornamento".

Nella giornata bolognese del convegno annuale GynePro sono state poi illustrate le novità, in ambito scientifico e clinico, relative alle diverse aree di specializzazione dei Centri: tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) anche in relazione alle patologie endocrine, vitrificazione e trasporto dei gameti come momenti essenziali nella PMA eterologa, screening e diagnosi dell'embrione pre-impianto, metodiche avanzate di individuazione di patologie genomiche, identificazione di problemi di accrescimento in epoca prenatale e terapie finalizzate a un positivo esito di gravidanza e parto.

___________

GynePro Riproduzione nasce a Bologna nel 2000. Negli anni si attesta come una realtà di eccellenza che, grazie alla preparazione dei suoi professionisti - medici, biologi, operatori specializzati - e all'impiego delle più moderne tecnologie biomediche, assiste con dedizione, passo dopo passo, le coppie che desiderano avere un figlio. Oltre alla divisione Riproduzione, GynePro dispone di un'area dedicata alla Medicina Prenatale che offre un'ampia e aggiornata gamma di indagini e cure per la valutazione della salute di mamma e bambino. GynePro garantisce, inoltre, prestazioni specialistiche e attività di diagnosi di alto livello professionale e qualitativo in molteplici ambiti medici e la divisione Educational fornisce il supporto di uno staff dedicato per l'organizzazione di eventi, convegni e corsi formativi medici in Italia e all'estero.

GynePro è presente a Bologna con due centri dedicati alla salute di donne e uomini (Clinics e Medical), un centro a Verona e diversi centri affiliati in Italia. Strutture all'avanguardia, affermatesi nel corso degli anni come punti di riferimento nazionale per la diagnosi e la terapia della sterilità e della infertilità.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La preservazione della fertilità. Ddiventare madri dopo la malattia  - Convegno nazionale Gynepro

BolognaToday è in caricamento