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Regione: via libera alla Pet therapy, ma non animali allevati ad hoc

Si alla terapia con animali d'affezione, ma non alla 'produzione' o allevamento esclusivamente con questo biettivo. Gli animali impiegati per la Pet therapy devono appartenere a specie domestiche

Via libera in Regione alla Pet therapy, ma non alla ''produzione'' o allevamento di animali esclusivamente per questo tipo di assistenza e cura.

Gli animali impiegati per la Pet therapy devono appartenere a specie domestiche "in grado di instaurare relazioni sociali con l''uomo"; quindi, solo cani, gatti, conigli, cavalli e asini. Lo stabilisce la nota tecnica presentata dalla Giunta e illustrata alla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Monica Donini. Le finalità contenute nella nota tecnica accolgono le richieste della petizione popolare inviata all'Assemblea legislativa dall'associazione "Clama Ravenna Onlus" per "incentivare la pet therapy, agevolando la presenza di animali d''affezione presso ricoveri e case famiglie, ma di non consentire l''apertura di centri di addestramento per questo fine".

Entro il prossimo 31 dicembre, la Giunta regionale darà le linee guida che regolamenteranno gli interventi assistiti con gli animali (Pet therapy), come stabilito dalla legge regionale 3/2013 che modifica e integra la 5/2005. Nelle linee guida saranno previste: le modalità operative per le attività assistite con gli animali; le indicazioni relative alla formazione degli operatori e alla preparazione degli animali impiegati, con particolare attenzione alla tutela del loro benessere. Nelle linee guida della Regione verranno in particolare definiti gli ambiti applicativi in base ai quali gli interventi assistiti con animali si classificheranno in: "Terapie assistite con gli animali"; "Educazione assistita con gli animali" e "Attivita'' assistite con gli animali". Tutti i tipi di intervento prevedono il coinvolgimento di un''equipe multidisciplinare, composta da diverse figure professionali e operatori.

ALLEVAMENTI. La commissione, dopo aver esaminato la petizione, ha formulato all'unanimità una relazione basata sulla nota tecnica presentata dalla Giunta. Nel documento, appunto, uno dei passaggi significativi è quello in cui si dice che non è prevista l'istituzione di allevamenti specificatamente dedicati alla "produzione" di cani per la pet therapy in quanto gli animali, come si spiega in una nota, devono presentare specifiche caratteristiche soggettive (non legate ad esempio alla razza), una idonea educazione e non un particolare addestramento. Inoltre, devono essere sottoposti a una valutazione comportamentale di un medico veterinario. Stanti però le vigenti disposizioni normative, si spiega ancora dalla Regione, non può però essere vietata l'apertura di allevamenti con questo "indirizzo" produttivo nel caso qualche soggetto privato intenda farlo. Anche in questo caso, però, come su tutti gli allevamenti di animali d'affezione, il controllo pubblico è in carico a medici dei Servizi veterinari delle Ausl territoriali che effettuano sopralluoghi ponendo particolare attenzione alla tutela del benessere degli animali allevati.

PET THERAPY.  Tanti animali vengono oggi scelti come fondamentali aiutanti dei medici, degli psicologi ed educatori. Diventano quindi come le medicine, parte integrante della terapia e vengono chiamati "co-terapeuti". In inglese animale da compagnia si dice "Pet" e terapia si dice "Therapy" possiamo quindi facilmente capire di cosa si tratta quando si parla di "Pet-Therapy", ovvero di terapia assistita dagli animali. La Pet Therapy a seconda dell'animale utilizzato viene fatta in contesti diversi, es quella coi delfini (delfinoterapia) viene fatta in piscina e l'ippoterpia o terapia coi cavalli in appositi maneggi. Terapie con cani, gatti, criceti, conigli, pappagalli, possono essere fatte anche in ospedale, in un ambulatorio, a casa, a scuola, in case di riposo per anziani, in orfanotrofi e persino in carcere. La cosa importante è che non tutti gli animali sono adatti per questo scopo, infatti i coterapeuti vengono addestrati e selezionati molto attentamente, inoltre la Pet Therapy è fatta da un gruppo di professionisti composto minimo dal veterinario, dal medico, dallo psicologo e dall'addestratore degli animali, tutte queste persone devono essere inoltre esperte e specializzate in questo tipo di terapia.

Le persone depresse talvolta vogliono solo stare a letto, non ridono più e piangono spesso, hanno perso interesse per tutto, anche per il cibo e per le persone care, a volte vogliono morire. L'animale coi suoi movimenti spiritosi, il suo bisogno di carezze, di giocare riesce a superare la barriera che queste persone mettono col mondo, le fa distrarre, sorridere, le costringe ad alzarsi dal letto per dargli da mangiare, e le costringe a prendersi cura di loro. In questo modo lentamente l'animale aiuta la persona sofferente a pensare ad altro, a socializzare, a sentirsi utile, viva e ridare un senso alla propria vita.
Ci sono poi persone che hanno molta ansia, in questo caso anche solo il semplice fatto di accarezzare l'animale, è provato scientificamente che aiuta a rilassarsi, diminuisce la pressione del sangue e il battito del cuore, e quando uno è più rilassato , fa le cose con calma e tutto diventa più facile. L'animale è inoltre utile anche a coloro che devono fare esercizio fisico o magari fisioterapia per riprendere l'uso di un arto dopo un incidente, ad es. un braccio, in questo caso il cane e la sua capacità di riportare gli oggetti può esserci molto d'aiuto. Un conto è fare degli esercizi in uno studio medico, ben diverso è stare in un parco a lanciare un bastone al nostro cane che con gioia e gratitudine ce lo riporterà finchè non saremo stanchi e avremo completato il nostro esercizio!
Ancora tante sono le situazioni e le persone per cui è indicata la Pet Therapy, ad es. persone sole, anziani, persone con handicap fisici e /o psichici, bambini con ritardo dello sviluppo, persone con traumi ecc. Ma bisogna ricordare che la terapia con gli animali va sempre affiancata ad un altro tipo di terapia, (es. farmacologica, psicoterapica...) e che non basta dare un cane o un gatto alla persona che soffre per vederla star meglio, perché ogni terapia va studiata e programmata da professionisti.
Infine è importante ricordare che l'animale può essere anche un ottimo elemento di prevenzione e che averne uno significa responsabilità e impegno oltre che salute fisica e mentale. L'animale non è un giocattolo che una volta usato può essere accantonato, averne uno ci può rendere molto felici ma significa metterlo nella condizione di aver bisogno di noi per essere felice (fonte: Provincia di Bologna).

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