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Dormire con lo scafandro sognando il mare: il racconto di un infermiere del Maggiore | VIDEO

A cena con tuta e visiera, poi a letto leggendo il capolavoro di Saramago: "Cecità è vivere in un mondo dove non vi sia più speranza"

Cosa provano, cosa pensano gli operatori sanitari quando, finito il turno in ospedale, ritornano a casa? La risposta a questa domanda è nel corto di Antonio Capodieci, infermiere dell'ospedale Maggiore e appassionato di cinema.

"Indipendentemente dall'essere infermieri, oss, medici – scrive l'autore –, dopo un anno, l'apatia e la stanchezza sono state costanti, tanto da divenire abitudine: l'evento straordinario si è trasformato in ordinario, vivendo in uno stato di oblio. Nonostante tutto, abbiamo resistito andando avanti inesorabilmente con forza e dedizione, sognando la libertà, le onde del mare".

"Così – continua – ho ideato questo piccolissimo video, grazie all'aiuto della mia ragazza, Francesca Intini, anche lei infermiera al Maggiore, per cercare di far percepire ciò che molte volte tutti gli operatori sanitari hanno provato in questi mesi".

"Cecità è vivere in un mondo dove non vi sia più speranza, José Saramago", conclude.

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