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Cronaca Bazzano

Blocco cancelli all'Ilip di Bazzano. Si Cobas: "Licenziati 80 lavoratori"

Il sindacato: "Le istituzioni non possono ignorare questa crisi sociale"

Picchetti e blocchi dei cancelli giorno e notte davanti al'Ilip a Bazzano, azienda della Valsamoggia che produce plastiche per imballaggio, dopo che ieri una società in appalto, la Cfp, ha comunicato la disdetta del contratto di lavoro mettendo a rischio 80 posti di lavoro.

È la protesta Si Cobas, in corso da giorni davanti agli stabilimenti dell'industria di materie plastiche. La richiesta è una: la corretta applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (Ccnl). Da diverse settimane erano infatti in corso trattative, favorite dalla Prefettura di Bologna, per regolarizzare livelli di inquadramento, anzianità, pagamento della malattia, degli straordinari, dei permessi, delle ferie e delle festività. 

Poi nessun accordo è stato trovato e da qui la decisione di proseguire lo sciopero con blocchi su quattro cancelli, giorno e notte.

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"Ottanta lavoratori della società C.f.p., in appalto presso l'industria di materie plastiche Ilip di Bazzano, affiliata a Confindustria – comunica il sindacato di base – sono stati di fatto licenziati in tronco: la loro colpa? Aver preteso il rispetto del Ccnl". 

"Ieri mentre era in corso lo sciopero, è giunta la notizia della disdetta del contratto di appalto. Operai e facchini impiegati da 15 o 20 anni presso Ilip sono stati espulsi dalla fabbrica con questo trucco che, formalmente, solleverebbe Ilip da ogni responsabilità. Ma per noi è la sostanza che conta, non i formalismi: ecco perché parliamo di licenziamenti politici", attaccano i Si Cobas. 

"C.f.p. infatti è in grado di ricollocare solo un esiguo numero di persone, né può aprire una cassa integrazione, quindi nell'arco di un paio di settimane – denunciano – comincerebbero i licenziamenti formali. Si tratta in sostanza di una situazione simile alla vertenza Fedex di Piacenza, dove la committenza pur di liberarsi dei lavoratori iscritti al sindacato decise addirittura la chiusura dell'hub".

"Se nei prossimi giorni non si troverà una soluzione, a settembre decine di famiglie si troveranno senza un reddito e, nel giro di qualche settimana, non potranno più pagare un affitto. Ilip sta creando nel territorio tra Bazzano e Spilamberto una crisi sociale che le istituzioni non possono ignorare". 

"Alla base di questa macelleria sociale – proseguono – non ci sono crisi o fallimenti: Ilip ha raddoppiato lo stabilimento proprio quest'anno. L'unica motivazione reale è che Confindustria è decisa a far fuori i sindacati scomodi per continuare le proprie politiche di rapina". 

L'azienda: "Picchettaggio illegittimo, mina integrità aziendale"

"Ilip segue con grande apprensione la perdurante situazione conflittuale tra la cooperativa appaltatrice di alcuni servizi aziendali ed i dipendenti di quest’ultima. Si tratta di una situazione che – al di là della fondatezza delle posizioni contrapposte – da oltre due mesi impedisce la normale attività aziendale presso lo stabilimento sito in Valsamoggia".  

"Le illegittime e prolungate attività di picchettaggio che hanno determinato l’interruzione del servizio, l’insostenibile clima di tensione ad esse dovuto e i comportamenti che hanno  colpito e messo in pericolo anche il personale di Ilip stanno seriamente minando  l’integrità aziendale e la solida reputazione commerciale costruita in oltre 60 anni di  presenza sul mercato nazionale e internazionale. Il perdurare di tale situazione ha portato, nostro malgrado, alla risoluzione immediata del rapporto contrattuale con la cooperativa al fine di salvaguardare sia l’incolumità del personale sia l’occupazione interna".

(Aggiornato il 5 agosto alle 15)

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