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Cannabis light, diffida a Meloni per danno di immagine: "Stanchi di essere trattati come facessimo qualcosa di illegale"

Uno dei firmatari, il bolognese Simone Santirocco: "In Italia centinaia di imprese che danno lavoro a circa 12mila persone con un’età media di 32 anni"

Tredici imprenditori del settore della cannabis hanno fatto partire una diffida nei confronti di Giorgia Meloni dopo un flash mob organizzato da Fratelli d’Italia per “combattere le dipendenze dalla droga” durante il quale è stato presentato un decalogo che annoverava tra le azioni definite di contrasto alle droghe anche la chiusura dei cannabis shop. Fra loro anche Simone Santirocco, che a Bologna ha aperto la sua attività inventando di fatto il delivery per la cannabis legale.

“Accostare un’attività legale e regolamentata ad attività assolutamente illegali e in mano alle mafie non può essere intesa come espressione di libero pensiero - spiega Cathy La Torre, l'avvocata a cui si sono rivolti gli imprenditori - Si tratta affermazione in grado di cagionare un grave danno d’immagine aziendale per l’intero settore”. E la voce del bolognese Santirocco conferma la stanchezza di fronte a episodi che sembrano ripetersi ciclicamente (la sentenza fumosa sulla cannabis light) e che sembrano non considerare la prospettiva degli imprenditori che hanno investito in un'area dopo l'approvazione di una legge: "Ci trattano spesso come se lavorassimo nell'illegalità, ma evidentemente così non è. Abbiamo investito soldi ed energie e siamo stufi di essere trattati così. A Bologna siamo una quindicina e ci sono poi anche alcuni negozi e tabaccai che vendono la cannabis light". 

La legge c'è e il settore dà lavoro a 12 mila persone 

"Dal 2016 esiste una legge che disciplina la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa: dall’entrata in vigore di questo provvedimento sono nate centinaia di imprese nel settore che, a oggi, danno lavoro a circa 12mila persone con un’età media di 32 anni. Giovani imprenditori italiani impegnati nell’agricoltura, nella vendita al dettaglio, nella produzione di alimenti, cosmetici, materie prime biodegradabili e semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori.

Siamo in un momento storico ed economico che vede molte aziende italiane in difficoltà: parlare del nostro lavoro in questi termini non porta nessun aiuto e, anzi, blocca uno dei pochi settori che, nonostante la totale assenza di incentivi e agevolazioni, ha saputo resistere e crescere” hanno dichiarato i rappresentanti delle imprese di cannabis light.

"Certe parole possono portare alla criminalizzazione del settore" 

“Dichiarazioni come quelle di Giorgia Meloni non sono innocue - il pensiero di Antonella Soldo, coordinatrice di 'Meglio Legale' - Parole come queste portano a una criminalizzazione del settore, un’azione che ha già portato molte procure a indagare su queste attività con indagini invasive che nella quasi totalità dei casi si sono rivelate inconsistenti".

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