Comincia tutto con un forum online. È il 2009 e sono gli anni d’oro dei forum (che forse, stanno tornando). L’ispirazione viene anche da una community francese dedicata alla Regina Maria Antonietta, vissuta tra il 1774 e il 1791. Intorno a lei, figura simbolo dell’epoca, si riuniscono tutti gli appassionati e le appassionate di storia del XVIII secolo, e ne esce fuori l’Associazione Italiana Maria Antonietta, con sede a Bologna.
L’Associazione Italiana Maria Antonietta
Dal 2013 ne è alla guida Alice Mortali, la presidente, che ci racconta in modo specifico uno dei rituali e degli appuntamenti per cui l’associazione è diventata più famosa e riconoscibile: il pic-nic in costume, che si svolge di solito durante il periodo primaverile (in estate fa troppo caldo per indossare i vestiti e le impegnative parrucche richieste dal cerimoniale che rimanda al ‘700) e che quest’anno avrà luogo probabilmente in autunno e più che un pic-nic sarà probabilmente una cena d’epoca. “Molti ci conoscono in particolar modo per questo evento” spiega Alice “ma in realtà organizziamo anche altre cose. Come visite ai musei e alle mostre, non manca mai neppure ai pic-nic, un momento didattico. Chiamiamo personaggi ed esperti, facciamo lezioni di danze storiche. Le nostre non sono carnevalate o trovate in costume, ma eventi dedicati a una nicchia di persone particolarmente appassionate di storia e nello specifico alla storia del ‘700”.
Come funziona un picnic d’epoca
E tra di loro, Alice è forse una delle più preparate. Ha studiato scienze politiche ma da sempre è appassionata di storia. In particolare di quella che viene definita Petit Histoire, ovvero la storia che indaga le abitudini e i costumi di tutti i giorni, dal vestiario alle acconciature, dal make up alle abitudini gastronomiche. E da questo studio nasce anche il pic-nic d’epoca, sempre più apprezzato nel tempo, che si svolge in modo abbastanza cadenzato dal 2013 (nel 2016 vi parteciparono addirittura 250 persone!), principalmente a Villa Benni, bellissima residenza storica a Bologna. Qui il pic-nic prevede un’organizzazione molto attenta, ai partecipanti vengono offerti dei cestini preparati dal catering della villa, con cose semplici da mangiare in piedi o seduti, finger food e piatti freddi (anche vegetariani), per lo più cibo contemporaneo. Poi bollicine o tè (per gli appuntamenti dedicati proprio al tè delle cinque). “Sono gli ospiti invece che si occupano di portare tutti gli utensili d’epoca, come i piatti, le tovaglie, le posate, persino i cestini. Ai nostri eventi è assolutamente bandita la plastica. C’è davvero chi si porta tutta l’argenteria”. E anche se di vera e propria rievocazione storica non si tratta, tutti i partecipanti prendono con molta serietà la partecipazione.
L’origine e le composizioni di dessert e frutta
“Cerchiamo di essere filologici in quello che facciamo, ai nostri eventi partecipano persone veramente interessate” aggiunge Alice, che spiega che spesso vengono allestiti per i dessert e composizioni di frutta delle vere e proprie scenografie “prima c’era uno stile molto ostentato, pensato esattamente per colpire e stupire gli ospiti”. Ma sono stati ricreati anche menu a tema, per esempio durante la cena in onore del Gattopardo per il cui menu si è preso spunto direttamente dal romanzo di Tomasi di Lampedusa. E sul valore del picnic, come costume social, le idee di Alice sono molto chiare: “Sappiamo che nascono in Inghilterra e che in Francia andava di moda tutto ciò che era inglese. Probabilmente nacque come la corte che seguiva il nobile che andava a caccia, semplicemente si è tentato di dargli un tocco più chic. Oggi sta tornando ad avere particolarmente piede, come momento legato a uno stile bucolico che si ritrova in parecchie cerimonie, persino nei matrimoni”.
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