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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Altra notte di spaccate sotto le Torri: "I vigilantes non bastano, chiediamo di essere tutelati"

Commercianti e residenti stanno studiando azioni comuni. Forte la richiesta di controlli e sicurezza

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Ancora danni, vetrine spaccate e furti in pieno centro a Bologna. Questa notte intorno alle 2.00 ad essere preso di mira Mo Mortadella Lab all'inizio di via San Vitale. Il copione è sempre lo stesso. Vetrina spaccata con un blocco di cemento, forse recuperato dal cantiere delle Due Torri, fondo cassa - appena 200 euro - portati via e soprattutto tanti tanti danni. 

Il punto di ristoro

"Questa notte i ladri hanno alzato la saracinesca, preso un masso enorme, forse dal cantiere, e rubato il fondo cassa di circa 200 euro. Hanno fatto più danno che refurtiva", racconta il titolare di Mortadella Lab Antonio Saisz. "Qualcuno dei residenti del palazzo ha sentito dei forti rumori, ma non ha chiamato le forze dell'ordine", aggiunge. L'allarme è scattato solo in mattina, quando una pattuglia della Polizia Locale ha notato i vetri per terra e ha avvisato la Questura. "Da quando è partito il cantiere in via San Vitale è un disastro - prosegue - c'è molto spaccio, anche di giorno, ci sono rapine, negozi danneggiati. Siamo alle deriva". "Paghiamo le tasse, paghiamo anche l'aria che respiriamo e chiediamo di essere tutelati. Siamo tornati negli anni '70", aggiunge il comproprietario Diego Festinese senza smettere di riparare il danno. "Il prefetto dice che il problema è del tipo di saracinesche che abbiamo nei negozi - concludono - ma non è così. Il problema è che c'è troppa criminalità e ci sono pochi controlli". "I vigilantes non servono, dobbiamo essere tutelati dal Comune e dallo Stato", fa eco un'altro commerciante che in San Vitale ha un negozio di calzature e che chiede "una mano all'amministrazione per tutelare la zona, che è molto bella. Noi abbiamo tante idee, iniziative, ma ci vuole la sicurezza, che è la base". 

Massimiliano Bianchini davanti alla tabaccheria-3

La tabaccheria in via Zamboni

Poco dopo, intorno alle 2.30, i ladri hanno cercato di entrare nella tabaccheria di Massimiliano Bianchini all'inizio di via Zamboni. "I ladri hanno cercato di rompere il vetro blindato della vetrina, che non ha ceduto e a quel punto si sono accaniti contro la serratura, forzandola". Per aprirla, il titolare del negozio ha dovuto chiamare il fabbro. "Per fortuna non sono entrati, sennò mi avrebbero potuto parte via sigarette, biglietti dell'autobus, gratta e vinci, un disastro. In vece hanno fatto soprattutto danni". 

La vineria di Via Belle Arti

Stesso copione anche nell'enoteca al numero 10 di Via Belle Arti, dove due giorni fa i ladri hanno cercato di entrare in una pasticceria. La banda ha sollevato la saracinesca e infranto la vetrata del locale. Il proprietario in giornata formalizzerà la denuncia. Tanta rabbia e sgomento anche dai residenti e commercianti della zona, ceh si sentono ormai dei bersagli. 

L'iniziativa di Giovanni Favia

A dare voce a tutti loro è l'ex consigliere M5s Giovanni Favia, titolare del ristorante A Balus, derubato la sera di Pasquetta. Da allora sulla sua pagina Facebook segnala tutte le spaccate avvenute nel centro storico. "Il fenomeno è molto vasto - spiega - avevo detto inizialmente un colpo a notte, ma sono di più". Per Favia "il problema non sono certo le serrande dei negozi, come dice il Prefetto, ma la criminalità che va combattuta". "Non possiamo accettare che Bologna diventi una città blindata - prosegue - ci vuole una task force perché noi non vogliamo vivere in una città insicura". Favia annuncia iniziative non solo "da parte dei commercianti, ma anche dei residenti del centro storico e chi vive in quest'area". Per il momento "ci sono un centinaio di esercenti in una chat. Siamo partiti dall'ex comitato di via delle Moline, ma ci stiamo allargando". Nel frattempo è stato già chiesto un parere ad un avvocato sulla possibile divulgazione dei video delle telecamere dei locali danneggiati, per identificare gli autori e si sta valutando se affidarsi anche ad un'agenzia di vigilanza privata. "Di certo - conclude Favia - non ci vogliamo rassegnare a vivere in una città in preda alla criminalità". 

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