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Cronaca

Cani e gatti, con il Covid picco di adozioni: "Gli animali aiutano, ma c'è il rischio abbandono post-emergenza"

Diana Fattori di MiciAmici: "Li vogliono per i loro figli, ma temiamo che molti poi si pentano. Non adottate solo cuccioli, gatti un po' più grandi danno più sicurezze"

L'emergenza Coronavirus ci ha costretti a casa e in questo periodo sono stati in tantissimi a pensare che la compagnia di un animale domestico potesse far bene, alleviare la solitudine, rendere più allegre le giornate dei bambini rimasti senza scuola e amici, approfittare del tempo a disposizione per impostare la convivenza con un cane o un gatto a cui magari si pensava già da tempo. 

Diana Fattori, presidente dell'Associazione MiciAmici Bologna Onlus, conferma l'impennata di richieste, dovuta anche alla stagione delle cucciolate, visto che i gattini nascono in questo periodo: "Se in parte l'impennata è fisiologica, visto che appunto questo è il periodo in cui normalmente cominciano a venire alla luce i cuccioli, è anche vero che il Covid-19 e la quarantena hanno dato una bella spinta alle richieste di adozione. C'è più tempo per curare l'inserimento di un micio a casa e questo è uno dei buoni motivi, ma c'è anche un rovescio della medaglia a cui dobbiamo stare attenti: che qualcuno scelga di adottare un gatto o un cane per far compagnia ai propri bambini e che poi, calato l'interesse e passato il momento, possa decidere di liberarsene? Questo è il lato peggiore". 

Gatti adottati a Bologna: le foto

Quindi si teme che al boom di richieste segua il rischio di rinunce? "Assolutamente sì. Nella migliore delle ipotesi gli adottanti pentiti o quelli che hanno magari agito con superficialità scelgono la strada della rinuncia, che comporta un certo iter e il pagamento di una cifra utile per provvedere all'animale in un primo momento (parliamo di 80 euro circa) e poi cercare per lui una casa definitiva attraverso le associazioni. Una scelta responsabile che non possiamo condannare senza conoscere ogni singolo caso, ma che cerchiamo di evitare seguendo ogni adozione per tutto il tempo necessario. Nella peggiore delle ipotesi, come è facile immaginare, viene scelta (anche per vergogna) l'indicibile via dell'abbandono. Che è quello che ci impegnamo fortemente ad evitare. Come volontarie di MiciAmici conosciamo gli aspiranti adottanti e valutiamo se le loro abitazioni sono adeguate e sicure, poi seguiamo un percorso con loro che li accompagna almeno per il primo anno. Dobbiamo per esempio verificare che nei sei mesi di vita per le femmine e gli otto mesi per i maschi vengano eseguite le sterilizzazioni e poi restiamo sempre a disposizione per consigli o qualsiasi altra cosa". 

Ricoverati o deceduti per Coronavirus: ci sono i mici rimasti senza padrone

Quanti gatti all'anno riuscite a far adottare? A causa del Covid-19 molti mici hanno perso i loro padroni in modo temporaneo o definitivo? "Sui 200 ogni anno fra cuccioli, adulti, rinunce di proprietà e le cosiddette adozioni del cuore, che sono quelle che riguardamo gatti di 12/13 anni che per varie ragioni hanno perso i loro padroni. E a tal proposito ci agganciamo all'emergenza Coronavirus: abbiamo avuto dei casi di ricovero o di morte che hanno lasciato soli alcuni mici. In particolare abbiamo avuto due belle gattone che hanno perso il loro padrone e dopo una gestione in casa li abbiamo affidati a una famiglia bellissima che ha deciso poi di adottarle. Decisamente una storia a lieto fine".  

Al momento quanti gatti adottabili avete? "Non ne abbiamo molti. Primo perchè sono interrotte le staffette dal sud a causa del virus (in alcune regioni come la Campania le sterilizzazioni sono scarse e le cucciolate arrivano prima) e secondo perchè a Bologna le nascite sono cominciate solo adesso e fra l'altro abbiamo già delle prenotazioni, fatte con un anticipo che di solito non consideriamo perchè rischioso visto che sono troppo piccoli e potrebbe anche succedere loro qualcosa di spiacevole. Vorrei però incentivare le adozioni di gatti che cuccioli non sono più, ma che possono dare molte più garanzie: molti pensano che, per esempio, se hanno dei bambini piccoli sia bene scegliere un cucciolo, piccolo come lui. Il fatto è che dopo sei mesi, il bimbo sarà ancora bimbo e il gatto sarà adulto e avrà sviluppato un carattere e una pesonalità che non è detto sia quella tenera e remissiva che poteva avere all'inizio. Adottare un micio di un anno o più è una garanzia visto che si conosce il suo carattere, è già stato sterilizzato e vaccinato, ed è testao FELV e FIV". 

Come riuscite a fare quello che fate? Che risorse avete? "Siamo un'associazione di volontarie e il nostro cuore sono i tesseramenti, le offerte libere, il 5X1000 e i ricavati del nostro charity shop, che però al momento è chiuso. Non avendo una sede siamo noi a prendere in stallo i gatti per poi cercare una casa ad ognuno dei nostri pelosi. Ogni anno stampiamo anche un bellissimo calendario fatto con le foto dei gatti che abbiamo fatto adottare". 

Covid-19 e cani: "Così si sono abituati ad averci sempre in casa. Delicata poi la fase 2"

Serena Fiorilli e Nicola Di Pardo, gestori del canile e gattile comunale di Bologna e Castel Maggiore, confermano l'aumento delle richieste di adozione: "Chiamate ne sono arrivate tantissime dall'inizio dell'emergenza e ne comprendiamo il motivo, anche se gli animali fanno sempre bene e non solo adesso, ma le nostre procedure di adozione sono molto serie e necessitano una conoscenza degli adottanti e una burocrazia che si è dovuta stoppare per il decreto in vigore. Abbiamo affidato solo due gatti all'inizio del contagio. Bisogna essere sempre molto cauti e attenti per non rischiare che sì, adesso che siamo tutti annoiati un animale domestico ci faccia bene, ma poi? Quali sono i rischi di rinuncia o addirittura di abbandono? Non appena potremo riaprire saremo felici di far conoscere i nostri cani agli aspiranti adottanti, nel frattempo continuiamo a occuparci di loro e della struttura". 

Da esperti e istruttori avete qualche considerazione/suggerimento su questo particolare e momento e sulle possibili ripercussioni dell'emergenza sul rapporto con gli animali? "Una questione importante è legata al fatto che a causa del lockdown si sono abituati (cosa assolutamente nuova) a convivere 24 ore su 24 con tutti i componenti della famiglia, che poi però torneranno al lavoro, a scuola, ecc...questo potrebbe creare un po' di confusione e bisogna lavorarci un po'. Per il resto, emergenza Covid o no, come ho già detto cani e gatti hanno sempre degli effetti benefici su di noi". 

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