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Cronaca

Poco personale, mezzi scadenti e aggressioni: la denuncia del sindacato della Polizia

“Vetustità e carenza di autovetture, pochi operatori: chiediamo di guardare al controllo del territorio in modo organico e strutturale”

Poche auto, spesso vecchie, poco personale e il rischio sempre più elevato di aggressioni: sono queste le denunce che arrivano dal Siulp, il sindacato dei lavoratori di Polizia. “Sono anni che come Siulp chiediamo di guardare al controllo del territorio in modo organico e strutturale, senza però trovare quella adeguata risposta a risolvere molti nodi problematici che caratterizzano gli Uffici coinvolti, a partire dall’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico (Upgsp)”. Questo scrive il sindacato nella nota condivisa con la stampa, evidenziando come spesso il personale della Polizia sia costretto “ad attendere il rientro dell’equipaggio smontante per iniziare il servizio, personale ridotto ai minimi termini, con carichi di lavoro insostenibili in tutti i settori”, sia per chi è in strada sia per chi è in centrale, “spesso costretti in solo due operatori a dover gestire più di 170 chiamate in un turno di servizio: impossibile”.

Nonostante le segnalazioni del Siulp, la situazione continua a rimanere grave, tanto che spesso gli agenti rinunciano a ferie, giorni di riposo e anche giorni di malattia per “senso di responsabilità e spirito di solidarietà e dovere verso i cittadini che chiedono aiuto”.

Il problema, per il sindacato, non è più rinviabile. A rischio, si legge ancora nella nota, c’è la possibilità di elaborare un progetto di Sicurezza Integrata che ampi le vedute a garanzia e tutela dei cittadini, preservando l'efficacia nel lungo periodo e consentendo un continuo e costante confronto tra ‘professionisti della sicurezza’ così da acquisire maggiore esperienza ed elevare le capacità di risposta verso i bisogni del territorio.

Aggressioni

Il secondo problema che il sindacato dei lavoratori della Polizia evidenzia è quello legato alle aggressioni. Durante il weekend, scrive il Siulp, un poliziotto è stato colpito con una violenta testata, e altri due hanno dovuto fronteggiare l’aggressione da parte di una donna, la quale si è scagliata contro gli agenti con morsi, pugni e calci. Il comunicato del sindacato parla di una vera e propria emergenza: “Chiediamo con sincero stupore: cosa stiamo aspettando per mettere un freno a questa deriva implacabile? Quando si vorrà gestire questa emergenza? Siamo stanchi di dire le stesse cose, di affermare che non se ne può più, di lanciare allarmi sul fenomeno aggressioni, ci sentiamo soli ed abbandonati, sentiamo un senso di indifferenza sulla nostra incolumità sul nostro lavoro, sulle nostre vite. Non siamo solo noi preoccupati, lo sono le nostre famiglie, i nostri amici, i nostri genitori, i nostri figli. I colleghi ci segnalano questi episodi in continuazione, molti ormai rinunciano anche a farsi refertare o a ricorrere a cure mediche, rientrando a casa dopo un turno di servizio con l'amaro in bocca e la giustificata sensazione di essere lasciati soli da una politica che pare essere sorda ad ogni sollecitazione in questo senso”.

La soluzione, secondo il sindacato, sarebbe quella di una “legge ad hoc sul fenomeno delle aggressioni in favore delle professioni di aiuto”. Il rischio, per il Siulp, è quello di minare “la credibilità e l'autorevolezza delle funzioni maggiormente strategiche dello Stato, a partire dalla Sanità, l'insegnamento, i Trasporti ed a finire con la Sicurezza dei cittadini”.

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