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Aggressioni sui treni, tre al giorno. Presidio dei sindacati. Trenitalia: "Bodycam ai capotreni" | VIDEO

Indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Orsa ferrovie in occasione dello sciopero generale. Landino (Siulp): "CHe fine hanno fatto i tornelli in stazione?"

Durante l'estate sui treni dell'Emilia-Romagna si sono registrate "due, tre aggressioni denunciate al giorno" nei confronti del personale ferroviario, in particolare macchinisti e capitreno. E queste sono "solo una minima parte, perché le aggressioni verbali e le aggressioni fisiche nei confronti del personale che svolge il proprio lavoro, chiede il titolo di viaggio e fa rispettare le norme di salute e sicurezza sui treni sono molte di più di quelle denunciate formalmente alla polizia ferroviaria".

A dare i numeri è la Filt-Cgil, in presidio davanti alla stazione centrale insieme a Fit-Cisl, Uiltrasporti e Orsa, in occasione dello sciopero nazionale del personale mobile dipendente di Trenitalia, Trenitalia-Tper, Italo Ntv e Trenord. Oggetto della protesta, proprio le "violente e reiterate aggressioni registrate negli ultimi mesi". Come riporta l'agenzia Dire.

"Abbiamo ovviamente rilevato una maggiore aggressività da parte dei viaggiatori, forse anche per il contesto e l'uso della mascherina, lo dobbiamo dire-  aggiunge Manola Cavallaro, Fit-Cisl Emilia-Romagna - perché siamo in front-line e dobbiamo garantire che si indossi la mascherina e molti viaggiatori, che già di per sé magari sono suscettibili, non la recepiscono bene".

In più c'è anche il fenomeno delle baby gang. "L'abbiamo registrato e questo purtroppo è un problema sociale che viene poi a riversarsi nei trasporti- prosegue Cavallaro- quindi è necessario assolutamente che qualcuno inizi a prendere provvedimenti". Molti episodi, viene rilevato, derivano da un mix di problemi.

Tanti "dipendono dalle mascherine perché ci sono molti giovanissimi esagitati, molti sono anche stranieri che vivono in Italia, e che non vogliono sentir parlare di mascherine", afferma Lucio Pantini, segretario regionale Uiltrasporti. Il tutto poi si svolge in contesti dove "c'è soltanto un capotreno, che purtroppo deve controllare non solo i biglietti, ma anche le mascherine", riferisce poi Michela di Orsa ferrovie.

Per questo i sindacati in coro mandano un messaggio alla politica chiedendo di intervenire su una situazione ormai "ingestibile", sia con una "più tutela e maggiore presenza a bordo treno e nelle stazioni della polizia", sia con un'attività di prevenzione sociale, "perché la cura non solo è peggiore in termini sociali: ha anche un costo superiore perché parliamo di infortuni, di gente poi che subisce anche delle difficoltà psicologiche, nel momento in cui ritorna a lavorare dopo aver subito un'aggressione", spiega ancora Cavallaro.

In ogni caso servono comunque delle soluzioni "esemplari", perché "in alcuni casi parliamo anche di più individui che aggrediscono, che già dopo qualche giorno, se non addirittura dopo qualche ora, sono di nuovo a bordo treno come se nulla fosse", spiega Alessandro Pasini, capotreno Trenitalia-Tper Emilia-Romagna. "Le aggressioni fisiche e verbali ormai sono diventate quasi uno sport nazionale. È una costante giornaliera che noi purtroppo, ci troviamo a vivere costantemente. Non possiamo essere lasciati da soli", conclude il capotreno.

Landino (Siulp): "Che fine hanno fatto i tornelli?"

Suro affondo anche del segretario del sindacato di polizia Amedeo Landino, il quale ricorda che "nel 2019 il Prefetto di Bologna Impresa ha annunciato pubblicamente che si sarebbero istallati i tornelli alla Stazione di Bologna. Sono passati 3 anni da allora, che fine ha fatto quel progetto? Dove sono finite quelle garanzie e rassicurazioni al mondo del trasporto? È lapalissiano -continua Landino- che il fenomeno sta assumendo dimensioni allarmanti. Ecco perché ora serve urgente incontro con il Prefetto di Bologna".

Trenitalia-Tper: "Bodycam"

Contro il fenomeno delle aggressioni fisiche e verbali a bordo dei treni dell'Emilia-Romagna, Trenitalia-Tper è pronta anche a dotare il personale ferroviario di bodycam, con ogni probabilità "entro la fine dell'anno". Lo annuncia l'amministratore delegato dell'azienda Alessandro Tullio, presente al presidio indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Orsa ferrovie, davanti alla stazione centrale di Bologna, in occasione dello sciopero nazionale proprio su questo tema.

Tullio, rimarcando che "siamo tutti dalla stessa parte del tavolo, evidentemente, perché la questione coinvolge l'azienda, ma è anche un problema nazionale", sottolinea le azioni messe in campo per cercare di limitare questi fenomeni, che solo in estate, registra la Filt-Cgil, in regione ha contato 2-3 aggressioni denunciate al giorno.

"Cerchiamo di tutelare i dipendenti dall'inizio con dei corsi di formazione, anche per affrontare le situazioni che possono determinarsi inevitabilmente sul treno- spiega Tullio- li supportiamo durante il servizio con delle scorte di protezione aziendale, e con la convenzione con la Polizia ferroviaria, che ovviamente riesce a essere presente solo su un certo numero di treni". Ora "vorremmo fornire sperimentalmente delle bodycam al personale, che potrà scegliere liberamente se adottarlo oppure no e se attivarla oppure no. Sono ovviamente informazioni che poi rimangono riservate con la tutela dei dati della privacy", riferisce l'ad. Un progetto che, ricorda, era già sperimentato da Trenitalia e che adesso sarà ripreso. "Abbiamo già un percorso avviato con le organizzazioni sindacali e con il supporto tecnico di Trenitalia e dovremo rivederci molto a breve per determinare quale sarà l'excursus e partire con la sperimentazione. Io ritengo che si possa partire entro l'anno", conclude Tullio.

Le proposte Pd

Contro il fenomeno delle aggressioni a bordo treno nei confronti del personale ferroviario, il Pd di Bologna rilancia la proposta dei sindacati di predisporre dei tornelli nelle stazioni per accedere ai binari unicamente con il titolo di viaggio. È l'idea riproposta durante il presidio: a portare la solidarietà del Partito democratico presenti la segretaria provinciale Federica Mazzoni e l'ex sindaco, nonché candidato al Senato alle prossime elezioni, Virginio Merola.

"La dignità e la sicurezza sul lavoro sono una priorità fondamentale non solo per i lavoratori stessi, ma a tutela anche dei passeggeri- premette Mazzoni- dobbiamo far passare che è una battaglia comune, non solo di una categoria". Di fronte a un clima "esasperato, noi dobbiamo riprenderlo in mano con azioni concrete, come anche le organizzazioni sindacali propongono, presidiando le infrastrutture e le stazioni.

Ad esempio, penso ai tornelli e a un presidio maggiore, anche legato alla polizia locale", ma servirà anche un "lavoro costante" di politica e istituzioni "per smorzare un tasso di aggressività che, è vero, è forte nelle nostre società in questo periodo davvero difficile. E quindi io credo che in questo la politica abbia un compito. Non ci sottraiamo, il Pd è qui". "Una proposta concreta per aggressioni ai capitreno: mettere i tornelli per l'accesso ai binari con il biglietto- scrive Merola su Facebook- parlando con il personale in presidio ho capito che molti tra gli aggressori vanno in branco e si vantano di non pagare il biglietto". 

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