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Cronaca San Giovanni in Persiceto

Prima minaccia con lame e bombole gpl, poi si lancia dalla finestra per scappare: rocambolesco arresto a San Giovanni in Persiceto

Il protagonista è un 37enne agli arresti domiciliari per atti persecutori verso i genitori. Nonostante la caduta rovinosa è riuscito ad aggredire anche i Carabinieri intervenuti nell'abitazione (che è dello zio)

Si trovava agli arresti domiciliari perché indagato per atti persecutori nei confronti dei suoi genitori. Lo zio si era reso disponibile a ospitarlo, ma anche con lui la convivenza non era stata facile. E quando l'ennesima lite è sfociata in una violenta minaccia, con il nipote che si era rivolto allo zio brandendo un coltello e una mannaia, è partita la chiamata ai Carabinieri.

È accaduto a San Giovanni in Persiceto, dove un 37enne italiano, da settembre agli arresti domiciliari, è stato arrestato dai militari dopo un rocambolesco tentativo di sottrarsi all'aggravamento della misura cautelare. Quando si sono presentati alla porta, la mattina del 22 dicembre, l'uomo è tornato in sé e ha consegnato le armi ai Carabinieri, che gli hanno trovato adosso anche una decina di grammi di crack.

Ma la calma è durata soltanto qualche ora: alle 17:30 dello stesso giorno, infatti, quando i militari sono tornati a casa dell'uomo per notificargli che la misura cautelare nei suoi confronti si era aggravata e si era trasformata nella custodia in carcere, l'indagato ha prima tentato di spaventarli mostrandogli delle bombole di gpl che aveva collegato tra loro con dei tubi, e poi è fuggito al primo piano dell'abitazione e si è lanciato da una finestra. E nel brusco atterraggio si è ferito a un ginocchio.

Sanguinante e messo alle strette, nonostante il dolore della ferita il 37enne è riuscito a trovare le ultime forze per aggredire due Carabinieri che lo avevano raggiunto per soccorrerlo. Prima che i sanitari del 118 - chiamati sul posto - lo portassero in ospedale, dove è stato operato alla gamba malmessa. Sette giorni di prognosi invece per i due militari feriti, anche loro visitati dai sanitari e dimessi. Per l'uomo, dichiarato in stato di arresto, si spalancheranno invece le porte del carcere di Bologna.

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