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Domenica, 28 Aprile 2024

Cure a disabili, si accelera: "Puntiamo a risposta veloce e personalizzata"| VIDEO

Paolo Bordon (Ausl Bologna) illustra il servizio DAMA (Accoglienza medica avanzata per le persone disabili dalla nascit), che al momento segue circa 300 persone

Dama è l'acronimo di accoglienza medica avanzata per le persone disabili dalla nascita ed è il nome del progetto che da dieci anni l'azienda USL di Bologna sviluppa per (attualmente) 300 pazienti con gravi e gravissime disabilità. Anche un prelievo di sangue o un elettrocardiogramma possono essere complessi se ad asservi sottoposte sono persone fragili, le facilitazioni possono arrivare per esempio grazie alla personalizzazione e alla territorialità: fondamentali per esempio i PCAP, i punti di coordinamento dell'assistenza primaria presenti in ciascun distretto sanitario.

Nell'ambito del piano aziendale "Equità, umanizzazione e partecipazione", a fronte di un proficuo e costante confronto con le associazioni di pazienti disabili, l'Azienda USL di Bologna rinnova quindi il percorso DAMA, acronimo di accoglienza medica avanzata per le persone disabili dalla nascita.  Si tratta di un percorso aziendale - avviato una decina di anni fa e oggi completamente rinnovato e ampliato sull'intero territorio - dedicato alle persone adulte con disabilità grave e gravissima di tipo congenito e connatale, nella sfera neuromotoria, intellettiva e comunicativa e che hanno ricevuto un riconoscimento dell'handicap dalle Commissioni per l’accertamento della Disabilità delle Aziende USL in base alla legge 104/92 (art.3, comma 3).

Assistenza continua e di prossimità per i pazienti con disabilità

Il percorso DAMA intende, infatti, garantire un accesso e un'accoglienza multiprofessionale orientata a tutte le persone con disabilità grave alla nascita, attivando percorsi di accompagnamento e semplificazione nell’accesso e nella erogazione delle cure a partire dai Pronto soccorso, nonché negli ambulatori territoriali ed ospedalieri. Si punta ad assicurare a questi pazienti una continuità assistenziale in prossimità del domicilio e in grado di rispondere al bisogno di salute del paziente in modo completo, con importanti ricadute sulla qualità dell’assistenza erogata ai pazienti e sul supporto offerto ai caregiver. Questi ultimi, infatti, non dovranno più affrontare molteplici viaggi, difficilmente praticabili, per il trasporto del proprio caro dal domicilio (in particolare nei distretti dell’Appennino o della Pianura) alle strutture sanitarie della città, bensì potranno contare su prese in carico territoriali: anche in un solo appuntamento possono essere eseguite molteplici prestazioni da personale specializzato e formato sulle modalità relazionali più adeguate alla cura ed assistenza di questi soggetti fragili.

Tutto ciò è reso possibile grazie a una nuova modalità di valutazione e risposta ai bisogni dei pazienti con grave e gravissima disabilità che fa perno sulla figura del Medico di Medicina Generale e sulla sua segnalazione ai Punti di Coordinamento dell'Assistenza Primaria (PCAP), presenti in ciascun Distretto sanitario. Nello specifico, il PCAP ha il compito di valutare il bisogno e individuare il setting più idoneo rispetto al livello di complessità del paziente, in prossimità del domicilio, favorendo anche l'accorpamento di più prestazioni in un unico accesso ai servizi. In questo modo è possibile garantire non solo l'appropriatezza e la prossimità territoriale rispetto alle necessità di cura della persona, ma anche promuovere e coltivare una relazione di fiducia medico-paziente, solida e duratura, con l’equipe di professionisti territoriali che si occupano della presa in carico dei diversi e specifici bisogni sanitari della persona. Dopotutto, non è sempre semplice decodificare i disturbi di questa fascia di popolazione fragile: lamenti, stato di agitazione e aggressività piuttosto che ritrosia, possono essere sintomi di un nuovo malessere non facilmente identificabile.

Tale percorso intende, dunque, aiutare le persone disabili a superare i disagi che possono provare in occasione di prestazioni e cure erogate in un ambiente sanitario a loro estraneo e talora percepito come ostile, semplificare l'accesso alle prestazioni, personalizzare il percorso di cura, rafforzare il collegamento con il Medico di Medicina Generale e garantire a ciascuno cure erogate da personale formato, offrendo la possibilità di essere accompagnati da famigliari o case manager per prestazioni specialistiche, accessi in Pronto soccorso o degenze ospedaliere.

DAMA

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