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Lunedì, 29 Aprile 2024

Al Dumbo 'Bologna Attiva', la sottosegretaria Ascani: "Si vince con Lepore" | VIDEO

L'assessore alla Cultura e candidato alle primarie del centrosinistra in visita negli spazi dell'ex scalo ferroviario per presentare un nuovo progetto

Matteo Lepore, candidato sindaco alle primarie del centrosinistra di Bologna, stamattina in visita negli spazi ex ferroviari di Dumbo insieme alla sottosegretaria allo Sviluppo Economico, Anna Ascani, per presentare il progetto 'Bologna attiva', un'officina metropolitana per il nuovo lavoro, il mutualismo e l'economia collaborativa.

La dem durante la visita conferma il suo endorsement per Lepore. "Sono qui per sostenere Matteo e il suo progetto – dice la sottosegretaria – lui ha un punto di forza, essere in grado di spendere le risorse che arriveranno dal Pnrr con una visione che deriva dall'esperienza che ha. A Bologna si vince, si vince con Lepore – prosegue –, vince il centrosinistra perché è una città che ha bisogno di essere governata con una visione e una progettualità. Il centrodestra fa fatica ad immaginare proposte e programmi, sono molto bravi all'opposizione – continua – ma molto meno quando si tratta di fare proposte di governo. Mi auguro che per questa città la competizione elettorale sia alta sui programmi, per ora in campo c'è solo il centrosinistra, per noi un punto d'orgoglio, ma questo la dice lunga. Dal 21 giugno, poi, inizierà il nuovo pezzo di campagna elettorale per dare a Bologna il governo che merita".

Dumbo e Prati di Caprara 

Acquistare dalle Ferrovie una parte dell'ex area del Ravone e ottenere gratis da Invimit i Prati di Caprara. Sono i due obiettivi dell'assessore che durante la conferenza stampa sottolinea come l'area del Ravone sia "la più preziosa" in città per la rigenerazione urbana e propone di "acquisirla in parte come Comune. Mi piacerebbe che rimanesse così, senza svenderla a progetti di speculazione edilizia".

Poi, a margine, spiega. "Qui abbiamo già partecipato a un bando dello Stato legato all'housing sociale e degli studenti – sottolinea Lepore – siamo in attesa di sapere il risultato, se avessimo queste risorse saremmo in grado di fare questa negoziazione con Ferrovie. Questa è un'area che non è da bonificare, dove ci sono 40mila metri quadrati già attivi e nove capannoni già utilizzati, con una convenzione che si rinnova ogni quattro anni. Quindi non c'è bisogno di interventi di bonifica, se non interventi per le attività nei capannoni e questi investimenti che mano a mano vogliamo portare avanti insieme all'Università per realizzare il distretto della cultura e delle start up".

Una proposta simile, cioè l'acquisto dell'area, è stata avanzata invece da Isabella Conti per i Prati di Caprara. Ma "è una cosa molto diversa –  risponde Lepore – quella è un'area che aveva un Piano operativo comunale scaduto ad aprile e che non ha più diritti edificatori. Il prossimo sindaco dovrà decidere se ridarglieli e io sto proponendo di no. Anzi, sto proponendo un progetto di rinaturalizzazione e anche un accordo con la proprietà Invimit, perché ce lo ceda senza che dobbiamo comprarlo".

Il valore dell'area dei Prati di Caprara si aggira intorno ai 60 milioni di euro, ricorda Lepore, "ma penso che lo Stato farebbe bene insieme a Invimit a darlo al Comune perché possa mettere le risorse del Recovery, parliamo di 25 milioni di euro che abbiamo già chiesto, da dedicare non all'acquisto delle aree ma alla rinaturalizzazione dei Prati di Caprara. Ci costerebbe molto meno e sarebbe di interesse pubblico. Ma credo che su questo ci troveremo dopo le primarie". E aggiunge: "Credo che chiunque pensi che non sia razionale spendere 60 milioni di euro per un'area che si può avere gratis e utilizzare le risorse per farlo diventare un bosco".

Come si fa però a convincere Invimit a cedere gratuitamente i Prati di Caprara? "Abbiamo buone ragioni- sostiene Lepore- e penso che dovremo fare una discussione col Governo sulla vocazione che le aree ferroviarie e militari hanno per le nostre città. Quando il Governo di centrodestra decise che quelle aree dovevano pagare il debito pubblico, fece una sorta di cartolarizzazione. Noi dobbiamo avere una concezione diversa, come Pd e come città progressista: quelle aree devono essere utili alla comunità. E quindi mi aspetto una scelta politica e un impegno del Governo".

Secondo l'assessore, dunque, "l'investimento vero sarà quello da un miliardo di euro che propongo sui sei parchi urbani metropolitani, per realizzare un'infrastruttura verde che attraversi sei quartieri e lungo le aste fluviali. Queste sono le risorse che dobbiamo mettere in campo del Comune, dell'Europa e anche della Regione. Questa sarà la vera impronta verde che farà diventare Bologna capitale della biodiversità", conclude Lepore.

Cos'è Bologna attiva

Aule studio aperte h24 e sette giorni su sette, studentato, laboratori e spazi per le start up, sportelli di servizio e di welfare sia per i lavoratori precari e delle piattaforme web (ad esempio i riders) sia per i residenti del quartiere (come baby sitting o aree attrezzate per bambini).

Il progetto si chiama 'Bologna Attiva' e che nasce dalla collaborazione tra Open Event (gestore dell'area), Alma Mater di Bologna e Fondazione per l'innovazione urbana.  

Lo spazio Dumbo, nell'ex scalo Ravone, si estende per oltre 40mila metri quadrati e comprende nove capannoni che già oggi ospitano attività culturali, sportive e ricreative. Nei giorni scorsi è partito il percorso di co-progettazione che riguarda gli edifici una volta adibiti a officina e magazzino delle ferrovie, su cui è arrivato un contributo di 800mila euro dalla Regione in aggiunta ai 200mila euro messi a disposizione dalla Fondazione, provenienti al 50% dal Comune e al 50% dall'Ateneo.

Il progetto, che dovrà essere sviluppato entro due anni, ha l'obiettivo appunto di creare "un'officina metropolitana per il nuovo lavoro, il mutualismo e l'economia collaborativa", ossia uno spazio dedicato a lavoratori e studenti per la promozione e lo sviluppo di nuove start up e imprese creative, ma anche per fornire servizi di welfare e sostegno non solo ai lavoratori ma aperti anche al quartiere. 

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