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Bologna in piazza per l'Ucraina. Morandi canta 'C'era un ragazzo': "No alla guerra" | VIDEO

Quasi 10mila persone aderiscono all'appello del Portico della Pace

Bologna manifesta per la pace in Ucraina e una piazza Maggiore gremita, 10mila persone circa, si stringe intorno agli oltre 3mila concittadini di origine ucraina che vivono nella Città metropolitana. 

"A loro va l'abbraccio di piazza Maggiore", dichiara il sindaco Matteo Lepore dal palco, che arriva insieme con la direttrice del Teatro comunale, Oksana Lyniv, con la fascia tricolore sul petto e la bandiera gialla e blu dell'Ucraina nelle mani.

A sorpresa, preannunciato dal cardinale Zuppi, sul palco sale anche Gianni Morandi che suona 'C'era un ragazzo'. Per me quello là è un pazzo, non so come mai ha fatto una cosa del genere". Dice Gianni Morandi riferendosi al presidente russo Vladimir Putin prima di iniziare a suonare. "Non avrei mai immaginato che sarebbe arrivata una notizia come quella arrivata ieri mattina: la guerra", afferma Morandi prima di imbracciare la chitarra e cantare con tutta la piazza "C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones". Una presenza "contro la guerra", sottolinea Morandi, "pensando a tutte le persone che stanno soffrendo in questo momento e ai tanti cittadini ucraini che abitano non solo a Bologna ma in tutta Italia. Io sono il più possibile vicino a loro, penso a loro e alle loro famiglie, alle loro ansie e paure".

"L'Europa deve intervenire, non possiamo stare a guardare", continua il sindaco. "Ci dobbiamo esporre" e per questo "da domani stenderemo questa bandiera fuori dal Palazzo comunale insieme a quella della pace", afferma Lepore, aggiungendo che domani il vessillo ucraino sarà presente anche nella sala del concerto che sarà diretto da Lyniv con un annunciato omaggio all'Ucraina: "Sulle poltrone del Manzoni ci sarà questa bandiera e ringrazio gli orchestrali che oggi in apertura delle prove hanno espresso la loro solidarietà".

Dopo il sindaco, prende la parola Lyniv: "Chiediamo al Parlamento e a tutte le persone che possono farlo di aiutarci a difendere la nostra libertà". La Russia "uccide anche i civili, la Russia uccide tutti", aggiunge la direttrice d'orchestra: "Vi chiediamo di aiutarci con il pensiero ma chiediamo anche alle autorità un aiuto per difendere i nostri confini"

Di fronte a quanto sta accadendo in Ucraina "non siamo neutrali, perché l'unica parte da scegliere è quella della pace e ci schieriamo davvero dicendo no alla guerra e alla sua logica e sì alla pace, chiedendo di fermare questa follia". Perché chi è neutrale "diventa complice del male" afferma l'arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi.

"Il virus della guerra è molto più pervasivo di quello che pensavamo", continua Zuppi, sottolineando che "qualsiasi pezzo di guerra è un pezzo mondiale, cioè ci riguarda e minaccia tutti, per questo noi non siamo neutrali". Dal palco interviene anche Yassine Lafram, presidente dell'Unione delle comunità islamiche d'Italia (Ucoii). "Viviamo ormai in un villaggio globale dove tutti siamo corresponsabili delle azioni altrui, non possiamo restare indifferenti", afferma Lafram, segnalando che "oggi in tutte le moschee d'Italia si è pregato per la pace. Così i musulmani hanno voluto pensare ai loro confratelli ucraini di tutte le fedi e di tutte le appartenenze e questo vuol essere un messaggio forte di non indifferenza".

Sul palco anche l'ex premier Romano Prodi: "L'evento di stasera è importante perché sono venuti da soli, è una manifestazione organizzata in modo leggerissimo, proprio perché è un sentimento forte. Non si poteva mancare, è una cosa grandiosa di popolo e una cosa grandiosa di testimonianza perché ci sentiamo angosciati per quello che sta avvenendo e vogliamo che finisca presto. Mi raccomando, teniamo fermi questi sentimenti perché si deve capire che c'è chi è preoccupato per quello che sta avvenendo e noi lo siamo molto. Ripeto, sono commosso di vedere questa piazza con un'intensità e una folla che non mi sarei ma aspettato. Grazie, perché ne abbiamo bisogno".

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