rotate-mobile
Cronaca

Sanità e giustizia, la procuratrice d'appello: "Ai medici servirebbero meno imputazioni colpose"

Lo afferma la procuratrice generale reggente di Bologna, Lucia Musti, intervenendo ad un convegno promosso dalla Società medica chirurgica

Rispetto alla professione medica occorrerebbe una "depunizzazione" delle responsabilità colpose, più che una "depenalizzazione, che si vorrebbe, perchè in Italia siamo figli del panpenalismo" e c'è una parte che anzi reclama "sempre più presenza del penale, come se essendoci più reati la giustizia andrebbe meglio". Lo afferma la procuratrice generale reggente di Bologna, Lucia Musti, intervenendo ad un convegno promosso dalla Società medica chirurgica. A darne notizia è l'agenzia Dire.

"Con riguardo alla professione medica bisogna arrivare ad una 'depunizzazione', non so se esiste questo termine, cioè- spiega Musti- occorrerebbe spostare il focus da quello che è un delitto colposo, che tra l'altro è molto difficile articolare come capo di imputazione, perchè non è facile trovare la colpa del medico in cosa è consistita".

La 'paura' di dire qualcosa che non va bene

Soprattutto quando "si interviene magari anche in un discorso di concausa, ad esempio- continua il magistrato- di un paziente che è già portatore di patologie che vengono ad interagire con pratiche mediche di assistenza o quant'altro". Per Musti, un caso tipico "è quando si chiama il medico di famiglia e si dice 'il bambino non sta bene, ha la febbre, cosa devo fare?'. Cosa fa adesso il medico? 'Lo porti subito in Pronto soccorso', perchè sa benissimo che ci sono dei casi nei quali, quando poi una persona decede, si comincia la catena degli indagati a partire dal medico che nel rispondere al telefono non ha detto o ha detto qualcosa che non andava bene", quindi parte da lui "la catena che porta al capo di imputazione".

Per Musti, "non è questo il modo di procedere ed esaminare il lavoro del medico, occorrerebbe una 'depunizzazione', cioè trovare sanzioni amministrative, di natura economica e anche disciplinare". Questo sapendo che "poi ci si mettono anche i media", aggiunge la procuratrice: "Si dice che la magistratura è un potere ma ce n'è un quarto, la stampa, che può benissimo sollevarti in un attimo e abbatterti in un altro attimo".

La funzione del medico, "che deve esercitarsi nell'ambito del difficile rapporto con il paziente e nel senso dell'inclusivita- continua Musti- deve trovare equilibrio: non medico eroe, non medico delinqente. E con un paziente che non sia vittima necessariamente, nel senso negativo del termine e cioè, lo dico brutalmente, vada a soldi. Perchè questo non è etico secondo me". Nel frattempo, ovviamente, "la magistratura applica le leggi: fino a che esiste il delitto colposo e dobbiamo contestarlo anche nei confronti dei sanitari, dobbiamo farlo".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sanità e giustizia, la procuratrice d'appello: "Ai medici servirebbero meno imputazioni colpose"

BolognaToday è in caricamento