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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Pilastro

Uno bianca, trent'anni dalla strage. Mattarella: "Vigliacco agguato omicida"

In memoria dei tre carabinieri sono stati piantati tre arbusti

Si è svolta questa mattina la cerimonia commemorativa del 30° Anniversario dell’eccidio dei tre Carabinieri, barbaramente uccisi a Bologna la sera del 4 gennaio 1991 da una banda di criminali che iniziarono a sparare da una Fiat Uno bianca.

I tre militari, poco più che ventenni, morirono falciati dal piombo degli assassini che, dopo l’agguato, non esitarono ad avvicinarsi e a finirli con un colpo alla nuca. Per tale motivo i tre Carabinieri furono insigniti di una Medaglia d’Oro al Valor Civile.

In occasione della ricorrenza odierna, per onorare la memoria dei tre militari dell’Arma dei Carabinieri, nel parco pubblico intitolato ai tre caduti, sono state apposte tre piante di “Camelia sasanqua”, appositamente scelte per il fatto di fiorire nei mesi di gennaio e febbraio.

A causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, la cerimonia si è svolta in forma ridotta, alla presenza di uno stretto numero di Autorità militari e civili.

Mattarella: "Vigliacco agguato omicida"

A trent'anni dal barbaro eccidio del rione Pilastro, a Bologna, si rinnova la commozione nel ricordo dei tre giovani Carabinieri, Mauro Militini, Andrea Moneta, Otello Stefanini, morti in servizio, sorpresi da un vigliacco agguato omicida e tuttavia capaci di una reazione valorosa prima dell'estremo sacrificio".

Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "In questo giorno desidero, anzitutto, esprimere i sentimenti più intensi di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime, che negli anni hanno dovuto convivere con un dolore senza misura. I loro cari - aggiunge il Capo dello Stato- erano poco più che ventenni quando sono stati colpiti dall'infame crudeltà di una banda di assassini, che per lungo tempo hanno seminato morte con freddezza disumana, e hanno anche ignobilmente macchiato la loro divisa di servitori dello Stato. Resta iscritto nella memoria della Repubblica il senso del dovere dei giovani Carabinieri, il servizio prestato per la sicurezza della comunità. Figure che si aggiungono a quelle dei molti altri che hanno tenuto fede ai loro compiti fino a pagare - per la legalità e la giustizia - il prezzo più alto".

Digitalizzazione e indagini

La riapertura delle indagini sulla strage del Pilastro, in cui 30 anni fa i Carabinieri Andrea Moneta, Mauro Mitilini e Otello Stefanini furono assassinati dalla banda della Uno Bianca, "è un'idea da prendere in considerazione".

Parlando con i cronisti a margine della commemorazione dell'eccidio, il sindaco di Bologna, Virginio Merola, non chiude dunque la porta all'idea lanciata da Ludovico Mitilini, fratello di Mauro, che nei giorni scorsi ha annunciato che alcuni familiari intendono, appunto, chiedere la riapertura delle indagini.

Sul punto, però, Merola sembra più vicino al pensiero di Rosanna Zecchi, presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della Uno bianca, secondo cui prima di pensare a riaprire le indagini sarebbe meglio attendere la digitalizzazione degli atti. Il primo cittadino, infatti, afferma che proprio la digitalizzazione in passato "ha dato risultati inattesi", e per questo "è bene prendere in considerazione ogni approfondimento possibile".

Da parte sua, Zecchi ribadisce che "sarebbe meglio attendere la digitalizzazione, perché se c'è qualcosa da approfondire la Procura se ne occuperà, come ha fatto per la strage del 2 agosto". Anche perché, aggiunge Zecchi, "per me la magistratura ha lavorato bene su questo caso, ma noi qualche dubbio lo avevamo".

In ogni caso, conclude la presidente dei familiari delle vittime, anche se "non so se ci siano o meno dei mandanti, so che i Savi erano colpevoli e sono in prigione, e spero che ci restino". 

La Regione Emilia-Romagna sosterrà "la completa digitalizzazione" degli atti dei processi della Uno Bianca. E' l'impegno del presidente Stefano Bonaccini, ribadito nell'anniversario della strage del Pilastro. "Continuiamo a essere al fianco dei parenti delle vittime, e per questo ribadiamo la disponibilità della Regione Emilia-Romagna a sostenere la completa digitalizzazione degli atti processuali, affinché possano essere disponibili a chiunque, così come abbiamo fatto con tutti i fascicoli di atti di terrorismo e strage, a partire da quelli della strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Il nostro impegno rimane immutato, contro ogni forma di criminalità e ingiustizia", scrive il governatore su Facebook.

"Trent'anni fa, la sera del 4 gennaio 1991, la cosiddetta banda della Uno bianca dei fratelli Savi attaccò una pattuglia di Carabinieri nel quartiere Pilastro di Bologna. Tre militari, poco più che 20enni, vennero uccisi: Otello Stefanini, Mauro Mitilini e Andrea Moneta. Oggi il nostro pensiero va a loro, assassinati mentre svolgevano il loro lavoro a tutela della collettività, alle loro famiglie e ai loro cari. Così come a tutte le vittime innocenti che sono cadute di fronte all'odio spietato e ingiustificato della banda criminale", sono le parole di Bonaccini.

"Un sincero abbraccio a tutti i familiari delle vittime innocenti e alla presidente dell'associazione delle vittime della banda della Uno bianca, Rosanna Zecchi: a lei e a tutti loro va la vicinanza dell'intera comunità regionale", conclude il presidente.

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