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Martedì, 30 Aprile 2024
L'accordo in Città metropolitana

Per gli alluvionati del bolognese arrivano i contratti di affitto transitori

Possono richiederli gli inquilini di case danneggiate con contratto a canone concordato

I cittadini dell’area metropolitana bolognese colpiti dall’alluvione potranno usufruire di contratti di affitti transitori fino a 18 mesi. Possono richiederlo alla proprietà se durante l’alluvione erano residenti in case oggi non più abitabili e se il loro contratto di affitto è a canone concordato. Qualora poi i lavori nella casa danneggiata dovessero finire prima, si può rientrare anche anticipatamente. Per raggiungere il contratto transitorio sarà sufficiente indicare nei nuovi contratti, come ragione della temporaneità dell'affittuario, la "calamità naturale". L'accordo dura fino al 31 dicembre. Lo prevede il patto firmato oggi in Città Metropolitana, con 13 associazioni del settore tra inquilini e piccoli proprietari (Aida, Aipi-Confappi, Ape Bologna-Confedilizia, Appc, Asppi, Confabitare, Conia, Cicet, Sunia, Uniat, Unioncasa, Unione inquilini, Uppi). “L’azione portata avanti dai sindacati Inquilini e dai sindacati dei Proprietari”, fa sapere Sara Accorsi, consigliera metropolitana delegata a Welfare metropolitano e Politiche per la casa , “è una importante risposta all’azione delle istituzioni a sostegno della popolazione colpita, nella volontà di dare strumenti efficaci e misure concrete per la ripartenza”. "Il regime transitorio dopo 18 mesi scadrà, a quel punto se ci sono ancora problemi di lavori non finiti si potrà continuare con un altro contratto di questo tipo, sempre temporaneo", aggiunge Enrico Rizzo di Asppi (piccoli proprietari). 

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