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Cronaca Crespellano

Addio a don Malaguti, il prete partigiano di via San Sigismondo

Aveva in passato esercitato le sue funzioni nella chiesa della zona universitaria ed era amico personale di Romano Prodi

"Ci ha lasciati don Giulio Malaguti. Sacerdote e Partigiano. Una personalità che ha dato tanto alla nostra comunità. Promotore di occasioni di dialogo e di incontro, che hanno dato frutti davvero importanti. Il mio cordoglio va ai familiari ed alla Chiesa di Bologna". Così Andrea De Maria, deputato Pd sulla scomparsa a 101 anni del religioso bolognese.

Il sacerdote, che fu partigiano, si è spento ieri sera. Per lungo tempo Malaguti ha prestato servizio presso la chiesa di universitaria di San Sigismondo. Originario di Crespellano, nel 1943 fu costretto a lasciare il Seminario e poi fu tra i fondatori del locale comitato di liberazione nazionale. Al portale "Noi partigiani" ha spiegato i giorni della sua decisione di aderire alla Resistenza. "Nel 1922 mio nonno spiegò Malaguti- contadino socialista a Crespellano, fu chiamato da un gruppo di fascisti col fucile: 'Vogliamo Vincenzo'. Gli spararono, grazie a Dio gli hanno fatto una piccola ferita alla gola. Mio nonno ha sempre detto: vent'anni e poi più coi fascisti. Non siamo mai stati fascisti in famiglia. Io non sono mai stato iscritto ai Balilla, se non in quinta elementare, perché per fare le medie c'erano delle selezioni. Mio padre lo fece solo per farmi studiare".

Da partigiano ha mai avuto paura? "Se mi avessero arrestato mi avrebbero fucilato, basta. Io ho fatto una scelta di coscienza. Come uomini dobbiamo agire così: il sì è sì, il no è no", raccontò ancora a "Noi partigiani". "Io sono convinto che tutti allora dovevano impegnarsi per la Resistenza: il fascismo, il nazismo non era possibile averli fra i piedi". 

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