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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

"La falda acquifera in Emilia-Romagna continua ad abbassarsi"

Lo rileva l'Osservatorio Falde di Acqua Campus in convenzione con l'agenzia di protezione ambientale regionale Arpae

 È in atto un "progressivo e graduale abbassamento del livello medio della falda freatica ipodermica", che rappresenta la porzione di acqua libera contenuta nel suolo entro i tre metri dal piano di campagna, nei territori dell'Emilia-Romagna. Le cause sono una stagione estiva caratterizzata da elevate temperature (con picchi anche di 40 gradi), la prolungata scarsità o addirittura l'assenza di precipitazioni significative (con rare eccezioni di scarsi fenomeni piovaschi), la presenza dell'anticiclone nordafricano.
Lo rileva l'Osservatorio Falde di Acqua Campus Canale Emiliano Romagnolo-Anbi, in convenzione con l'agenzia di protezione ambientale regionale Arpae. Nel bollettino, tra l'altro, emerge una marcata differenza tra i valori delle zone occidentali di pianura e i territori orientali della Romagna.

Parma e Bologna, ad esempio, risultano sotto ai 2,5 metri di profondità, Piacenza oltre i due metri. Reggio Emilia colma solo in parte il gap di perdita causato dalla siccità 2022, anche se a partire dal weekend, più in generale, dovrebbero giungere "le tanto attese piogge". Dovrebbero "portare aria più fresca, rovesci anche a carattere temporalesco e un calo dei valori delle temperature di circa 10 gradi", si legge ancora nel report.

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