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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Fondazione regionale: risarcimento ai familiari delle vittime di 'Igor'

Organismo unico in Italia per dare un aiuto a chi subisce atti efferati. Accolte le richieste di risarcimento per la vedova di Davide Fabbri e per Marco Ravaglia, l’agente ferito dal killer serbo

26 persone (2 uomini, 11 donne, 13 bambini e ragazzi) che hanno ricevuto un sostegno da parte della Fondazione regionale, organismo unico in Italia e presente in Emilia-Romagna per dare un aiuto, di carattere economico, a coloro che subiscono atti efferati, violenze, soprusi, o ai familiari in caso di decesso, sia per le necessità immediate sia per le spese utili a intraprendere un cammino di cura e sostegno.

Vittime di 'Igor'

C'è Maria Sirica, la vedova di Davide Fabbri, il titolare del bar alla Riccardina di Budrio ucciso da Igor-Norbert Feher. Era il primo aprile 2017.  Marco Ravaglia, l’agente della Polizia provinciale ferito sempre dal killer serbo, che uccise il compagno di Ravaglia, la guardia volontaria Valerio Verri, a Trava di Portomaggiore, nel ferrarese. E poi La famiglia di Cosimo Citro, 31 anni, colpito a morte nella sua casa di Reggiolo (Re) il 23 novembre scorso dal vicino. Tre casi che rientrano fra le 11 richieste d’aiuto - istanze avanzate dai sindaci di Budrio (Bo), Portomaggiore (Fe) e Reggiolo (Re) - appena accolte dalla Fondazione emiliano-romagnola vittime dei reati.

Gli altri sono relativi a sei episodi di violenza domestica (un ragazzo che si è ribellato al padre denunciandolo e cinque donne, insieme ai figli, pesantemente maltrattate), poi una giovane che ha rifiutato di prostituirsi e una signora vittima di rapina, aggressione che ha richiesto un intervento chirurgico.

Le richieste accolte nel 2018

Le 11 richieste sono arrivate dalle province di Ferrara (4 casi), Bologna (2), Modena (2), Rimini, Parma e Reggio Emilia.

Tra i casi più noti, come detto, le due presentate dai sindaci di Budrio (Bo), Maurizio Mazzanti, e Portomaggiore (Fe), Nicola Minarelli, per la vedova di Davide Fabbri e Marco Ravaglia, oltre a quella del sindaco di Reggiolo (Re), Roberto Angeli, per la famiglia di Francesco Citro.

Sei richieste di aiuto hanno riguardato vittime di violenza domestica: una a favore di un ragazzo che ha avuto il coraggio di denunciare le violenze del padre e di scontrarsi con gli altri familiari che invece avrebbero voluto mantenere il silenzio; le altre per sostenere donne gravemente maltrattate, insieme ai figli, da uomini che hanno tentato di ucciderle, costrette a vivere in condizioni di sottomissione estrema e che, in alcuni casi, hanno subito anche l’allontanamento dei bambini, riuscendo solo faticosamente a riaverli accanto. Proprio per l’estrema gravità dei maltrattamenti, quasi tutte le vittime sono state costrette a cambiare casa e città insieme ai bambini e vivono tuttora nascoste temendo le ripercussioni degli ex partner.

Ha ottenuto un sostegno anche una giovane donna che ha rifiutato di prostituirsi e che “per punizione” è stata sequestrata per diversi giorni, ferocemente picchiata e violentata riportando lesioni irreversibili. Aiutata economicamente anche una signora vittima di rapina che in seguito all’aggressione è stata sottoposta a interventi chirurgici e ha avuto bisogno di un supporto psicologico.

(Per rispettare l’anonimato delle vittime non vengono fornite ulteriori informazioni sui Comuni di residenza o altre che possano far risalire alla loro identità).

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