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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Frode Iva per 260 milioni nel settore carburanti

Anche le Fiamme Gialle di Bologna nell'operazione "Fuel Family": gli indagati sono accusati di associazione per delinquere, frode all’Iva e riciclaggio

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Bologna, Napoli, Roma e Procura Europea. Sono gli uffici della Guardia di Finanza che hanno indagato sulla commercializzazione in Italia di prodotti energetici con contestuale evasione IVA. E' stata denominata "Fuel family" l'operazione che ha portato all'esecuzione di misure cautelari per 8 persone, 5 ai domiciliari e 3 sottoposte a obbligo di presentazione alla PG, mentre ad altre 59 persone e a 13 imprese sono stati sequestrati beni per circa 300 milioni di euro.

Le indagini avrebbero scoperchiato un'associazione a delinquere, composta anche da una decina di persone, alcune legate da vincoli familiari, indiziate dei reati di associazione per delinquere, frode all’Iva e riciclaggio.

Evasione attraverso le società "cartiere"

Il carburante proveniente principalmente dalla Slovenia e dalla Croazia sarebbe stato venduto in Italia attraverso 41 società “cartiere” (utilizzate allo scopo di evadere il fisco - ndr), con sedi in Campania e Lombardia, che avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di oltre 1 miliardo di euro. Un’evasione dell’Iva stimata in oltre 260 milioni

Sarebbe stato inoltre accertato il riciclaggio di proventi illeciti per un ammontare complessivo di oltre 35 milioni di euro, prima trasferiti sui conti correnti di società ungheresi e rumene, quindi monetizzati attraverso prelievi di denaro contante e infine consegnati ai promotori del sodalizio. Grazie alla sistematica evasione dell’Iva, gli indagati avrebbero praticato prezzi illecitamente concorrenziali ai distributori stradali applicando un "sottocosto" sul prezzo di cessione. 

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