Morte di Gino Bragaglia: indagini compromesse per divulgazioni stampa

Potrebbero essere state compromesse le indagini sulla morte dell'uomo trovato sulle scale anticendio dell'ospedale. Irritazione e rammarico da parte della Procura di Bologna per la pubblicazione sulla stampa locale di parti della relazione inviata dall'ospedale Sant' Orsola alla Regione sull'episodio di Gino Bragaglia - 86enne scomparso dal reparto di Medicina Interna e trovato morto due giorni e mezzo dopo su una scala di emergenza, dal figlio - e per la divulgazione del nome del medico in servizio quella notte.

LA RELAZIONE NON DOVEVA FINIRE NELLE MANI DELLA STAMPA. "La Procura aveva formalmente autorizzato le autorità sanitarie competenti a trasmettere la relazione in copia esclusivamente ai referenti istituzionali in materia di salute pubblica. Aveva altresì formalmente vietato la divulgazione del contenuto della relazione entrata a far parte del fascicolo di indagine, ad altri soggetti", sottolinea il procuratore aggiunto e portavoce della Procura, Valter Giovannini. Peraltro, "vista la grande rilevanza mediatica che l'episodio ha avuto, al fine di consentire una doverosa e corretta informazione" la Procura "aveva autorizzato una comunicazione di carattere generale sugli accertamenti amministrativi svolti".

LE INDAGINI POTREBBERO ESSERE COMPROMESSE. "Pertanto - prosegue Giovannini - è con vivo rammarico e stupore che si prende atto della pubblicazione sulla stampa di ampi stralci della relazione, accompagnati dalla riproduzione della prima pagina del documento. Ciò, unitamente alla divulgazione del nominativo del medico in servizio la notte del fatto, rischia seriamente di compromettere le indagini in corso che il sostituto dott.Purgato sta svolgendo con riservatezza e prudenza in considerazione dell'assoluta complessità della vicenda". A questo punto è probabile che venga aperto un fascicolo per violazione di segreto istruttorio.