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Cronaca

Prestazioni mediche svendute online. L'ordine insorge: "Duri sui recidivi"

15 dottori al vaglio della Commissione disciplinare dell'ordine dei medici emiliano per aver promosso sul sito GROUPON le loro prestazioni. Piazza: "Per questa volta nessuna sanzione". Ma l'avvertimento è chiaro...

Imbufalito l’ordine dei medici nello scoprire che prestazioni sanitarie venivano offerte a prezzi stracciati attraverso la rete, aggiungendosi e mischiandosi ai servizi sottocosto promulgati dal sito Groupon. Sul portale si trova di tutto: dagli oggetti più impensabili, a quelli più utili, dalla cenetta romantica mangi-in-due-e-paga-uno, fino all’acquisto di buoni validi per un lancio in paracadute. Unico comune denominatore è il costo, che deve essere appetibile, quindi essere low, il più possibile (si arriva ad offerte pari fino al 70% in meno del valore di mercato).
La categoria dei camici bianchi - vedendosi forse un po’ screditata, un po’ minacciata (dalle possibili ripercussioni che la politica del sottocosto avrebbe potuto avere sui loro cachet) - non è stata a guardare.

15 dottori rei di aver attivato le promozioni online, sono stati chiamati al vaglio della Commissione disciplinare dell'ordine dei medici di Bologna. L'accusa è violazione della deontologia professionale: il nome del professionista non potrebbe infatti comparire su veicoli di promozione commerciale, sostiene Omceo Bologna.
Per questa volta nessuna radiazione dall’albo né sanzione epocale, ma in caso di "recidiva l'atteggiamento sarà diverso". Questo il verdetto, dopo che questa mattina sono stati sentiti alcuni dei professionisti chiamati a giudizio.
"L'orientamento della commissione – ha riferito il presidente dell'ordine dei medici di Bologna, Giancarlo Piazza - è stato quello di non sanzionare per la prima volta, colleghi magari un po' distratti. Per chi sarà recidivo l'atteggiamento sarà certamente diverso". Un atteggiamento, "costruttivo - aggiunge il presidente dei medici felsinei - perché magari qualcuno è stato tratto in inganno dalla pubblicità". In caso di ripetizione, però, i toni potrebbero essere differenti. "L'ordine - chiosa Pizza - deve tutelare i cittadini: non possiamo accettare comportamenti di questo genere".
 

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