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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Frasi shock del parroco sul “terremoto”, indignazione dell’Anddos

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Le frasi shock di padre Giovanni Cavalcoli, docente di teologia in Emilia Romagna, pronunciate ai microfoni di Radio Maria sul castigo divino per i sisma in Italia a scatenato polemiche e reazioni a non finire: "i terremoti sono provocati dai peccati dell'uomo, sono il castigo di Dio per le unioni civili e l'omosessualità". Frase che ha messo in imbarazzo la Santa sede, come confermato dall'intervento dell'arcivescovo Angelo Becciu, sostituto della segreteria di Stato vaticana, che ha stigmatizzato l'espressione del teologo Cavalcoli, ritenendola gravemente offensiva e scandalosa.

"Parole cariche di odio, sconcertanti e inaccettabili quelle di Cavalcoli - commenta l'editore Frank Semenzi di PRIDE - gravemente offensive e lesive per tutta la comunità Lgbti. Parole di una violenza inaudita che colpiscono i familiari e gli amici degli omosessuali e che possono avere conseguenze gravissime sui giovani e che ci inducono a presentare una querela con un'azione di sostegno da parte di Anddos. Il Vaticano doveva chiedere scusa e riservare parole di sostegno e vicinanza, oltre alle popolazioni terremotate, anche a tutte le persone omosessuali così vergognosamente calpestate nella dignità".

L'Associazione Nazionale ANDDOS, contro le discriminazioni da orientamento sessuale, sottolinea come la chiesa, con queste frasi al veleno, sia ancora lontana anni luce dai valori di accoglienza e rispetto nei confronti di tutta la comunità LGBTI, alla quale non vuole riconoscere diritti e dignità.

"La frase pronunciata ai microfoni di Radio Maria - afferma il presidente nazionale Mario Marco Canale - secondo la quale il terremoto sarebbe un castigo divino per le unioni civili, ha suscitato imbarazzo e dissenso da parte del Vaticano. In molti, tra vescovi e cardinali, si sono precipitati a sconfessare l'idea del Dio vendicativo e a chiedere scusa ai terremotati. Nessuno, tuttavia, ha voluto affrontare il punto nodale della questione, chiedendo scusa anche alle persone LGBTI. Vogliamo spiegare al Vaticano e a tutti i cardinali che qui non si tratta solo di sottolineare con la penna rossa l'errore teologico del prelato che paventa l'idea di un dio castigatore, bensì di capire quanto odio possa armare una frase del genere detta ai microfoni dell'emittente più ascoltata in Italia. Ci siamo stretti e continueremo a stringerci intorno alle popolazioni colpite: oggi il nostro pensiero va tuttavia a tutte le persone gay, lesbiche, bisex, transgender e intersex che vivono in quell'area, tra le quali ci sono anche migliaia di nostri associati e associate, e che devono sentire sulla propria pelle un simile carico d'odio e stigmatizzazione oltre alle sofferenze dovute al sisma. Nel nostro Paese, purtroppo, manca ancora una seria legge che equipari l'omofobia al razzismo, un vuoto normativo che alimenta in maniera determinante comportamenti come questi. Con le unioni civili abbiamo solo fatto un piccolo passo. Un Paese davvero civile, condanna con fermezza simili esternazioni d'odio, anche sul piano giuridico. Questo sarà uno dei prossimi obiettivi della nostra azione politica".

Proprio nei giorni scorsi si è svolta a Bologna la direzione nazionale dell'ANDDOS, alla presenza dei membri dell'ufficio di presidenza e di molti rappresentanti degli oltre 70 circoli distribuiti in tutta Italia, dove è stato presentato il consuntivo dell'attività svolta nell'ultimo anno, approvato il bilancio 2016 con il report illustrato dal tesoriere Loris Baroni, annunciati i progetti a medio e lungo termine dell'associazione con la nuova campagna di tesseramento e l'affiliazione dell'Associazione POLIS Aperta, come spiegato dal vice presidente Massimo Florio, presentato il progetto editoriale PRIDE Online dall'avvocato Antonio Bubici in veste di direttore editoriale. Grande attenzione verrà rivolta come sempre all'educazione sanitaria e alla prevenzione dell'infezioni sessualmente trasmissibili, come confermato dal responsabile sanitario Stefano D'Agnese. Numeri stratosferici in seno all'associazione sciorinati da Roberto Dartenuc: al 24 ottobre 2016 l'ANDDOS contava già ben 196.530 associati (185.727 maschi e 10.803 femmine). Intenso il lavoro dell'Ufficio Stampa che dal 1 gennaio al 27 ottobre ha visto la pubblicazione di 237 articoli tra agenzie stampa (44 passaggi), otto quotidiani nazionali, oltre 50 giornali regionali e locali (12 le regioni interessate: Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto), diciotto pubblicazioni in giornali a tematiche LGBTI, cinque pubblicazioni in testate giornalistiche internazionali (GAYLIFE, PINK NEWS e Oro Noticias), dodici comunicati pubblicati anche in media sportivi nazionali, undici passaggi in emittenti radiofoniche, 6 recensioni perfino in giornali di gossip/tv/spettacolo.

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