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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Santo Stefano

73enne ha un infarto mentre si trova in strada, tre ragazzi gli salvano la vita

È successo un mese fa in zona San Mamolo, oggi i tre protagonisti hanno ricevuto il riconoscimento dall'assessore Donini

Si chiamano Stefano Ponticelli, Giulio Veronesi e Matteo Laschi, e hanno rispettivamente 27, 25 e 18 anni. La somma della loro età non raggiunge quella del 73enne Luigi Martelli, a cui i tre ragazzi hanno salvato la vita. I giovani, infatti, si sono resi protagonisti di un bellissimo gesto di altruismo soccorrendo il signore che aveva avuto un attacco di cuore mentre stava camminando per strada.

L'intervento salvavita di Stefano

A raccontare l'episodio sono gli stessi protagonisti, che si sono incontrati nella centrale operativa dell'Ospedale Maggiore in occasione della settimana dedicata alla rianimazione polmonare. Erano le 13 dello scorso 16 settembre quando Luigi si accascia a terra mentre sta camminando in una via in zona San Mamolo. Vedendo la scena, Stefano, fotografo per passione, scende dalla sua auto per aiutarlo. Visto che non reagisce, decide quindi di chiamare il 118. A rispondere è Giorgia Ghedini, infermiera specializzata, che dalla centrale operativa coordina i soccorsi al telefono, riconoscendo l'arresto cardiaco dalla descrizione fatta dal ragazzo e insegnandogli in tempo reale come fare il massaggio. "Non lo avevo mai fatto prima", racconta il 27enne, che è riuscito a iniziare l'intervento in meno di due minuti e salvando così la vita all'anziano. "Non so bene cosa ho fatto, ma so che è andata bene", ammette Stefano. "È stato bravissimo, calmo e molto minuzioso: ha fatto un massaggio perfetto", conferma a sua volta Giorgia.

L'aiuto di Giulio e l'arrivo di Matteo, allertato da un'app

In attesa dell'automedica, che è poi arrivata sul posto in poco più di sette minuti, ad aiutare il signore a terra arriva anche Giulio, che abita in quella stessa via e che si è da poco laureato in medicina. Sentendo voci concitate provenire dalla strada, Giulio si affaccia dalla finestra e vedendo la scena si precipita a dare man forte a Stefano, sostituendolo nel massaggio cardiaco. "Non ci ho pensato molto - racconta Giulio - lo abbiamo rianimato per diversi minuti". Di lì a poco, insieme ad altre persone, infine arriva anche Matteo, che è appena passato a prendere la sua fidanzata all'uscita da scuola. Matteo accorre perchè allertato dalla app "Dae Responder" sul telefono, sviluppata dall'Ausl di Bologna insieme alla Regione, che segnala ogni volta che c'è un caso di arresto cardiaco nelle vicinanze. Matteo dà quindi il cambio a Giulio e Stefano nel fare le manovre salvavita, fino all'arrivo dell'automedica. "Lo hanno massaggiato in maniera molto efficace e corretta - testimonia Gianluca Belli, medico del 118 che è intervenuto - sono riusciti a mantenere il cuore in attività e con una sola defibrillazione ha ripreso il suo ritmo". Dopodichè, il signor Luigi è stato portato in ospedale. "Lì per lì - continua il 18enne - non mi sono reso conto di nulla. Sono andato a casa a mangiare i tortellini. Poi nei giorni dopo mi sono iniziato a chiedere, così come gli altri due ragazzi, come stava il signore. Sapere che sta bene fa un certo effetto".

La gratitudine di Luigi: "Senza loro io non sarei qui"

Quando si è ripreso, le sue figlie hanno iniziato un tam tam via internet per ritrovare i tre soccorritori di quel giorno. Che il 70enne è stato felicissimo di riabbracciare. "Se non ci fossero stati loro, non ci sarei io - dice - sono stati eccezionali, devo loro la vita. Hanno avuto prontezza, ma anche competenza e generosità. In particolare lui Stefano, che è un fotografo, che si è messo a soccorrere un morto vivente, ha fatto una grande cosa". Ai tre ragazzi l'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, ha consegnato un attestato. "È una bella storia, innanzitutto per la generosità di questi ragazzi - commenta Donini - e perchè la macchina dei soccorsi ha funzionato perfettamente. Questo ci inorgoglisce e ci carica di responsabilità. Dobbiamo progredire nella formazione dei cittadini, che possono fare corsi specifici per imparare il massaggio cardiaco e scaricare l'app Dae Responder". Il sistema d'emergenza a Bologna "funziona - rivendica Giovanni Gordini, direttore del dipartimento Emergenza dell'Ausl di Bologna - ed è basato molto sulla comunità di laici, sui cittadini in particolare i più giovani. Solo se si arriva in tempo, e prima dei soccorsi, il paziente poi sta bene". (dire)

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