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Cronaca

Strage e guerra in Israele, Lepore: "Morti non chiamino altre morti"

E sulla risposta dello stato ebraico si fa sentire Patrick Zaki: "Netanyahu? Un serial killer"

I sindaci dell'Emilia-Romagna solidarizzano con Israele per gli attacchi terroristici subiti, ma si affaccia anche la richiesta di una soluzione diplomatica della crisi. "Seguiamo con grande apprensione l'escalation di violenze e ritorsioni che stanno infiammando ancora una volta questa terra", dice il sindaco di Bologna Matteo Lepore.

"Come città, come istituzioni, dobbiamo mobilitarci affinché queste morti non chiamino altre morti, che non paghino altri civili sia in Israele che nella striscia di Gaza, per questo chiediamo alla comunità internazionale e all'Unione Europea di assumere un'iniziativa diplomatica straordinaria e tempestiva, per evitare che si spezzi ogni filo di dialogo e ogni speranza di pace".

Il sindaco di Imola Marco Panieri pone però l'accento sulla brutalità degli attacchi di Hamas. "Difendere Israele significa oggi difendere la nostra libertà, le nostre democrazie, i nostri valori di civiltà. Oggi più che mai, Israele ha il diritto e il dovere di esistere e resistere", scandisce il primo cittadino imolese. Parla di un "crimine di guerra" il sindaco di Cesena, Enzo Lattuca.

A questo punto "occorre che la comunità internazionale si impegni davvero per trovare una soluzione negoziata -aggiunge- che è l'unica via per porre fine a questa violenza e fermare un'escalation a cui stiamo, purtroppo, già assistendo. La pace e la sicurezza devono essere l'obiettivo comune di tutti, e la violenza non è mai la strada per raggiungerli".

Zaki guarda al fronte di Gaza: "Netanyahu? Serial killer"

Sull'altro fronte si moltiplicano in queste ore sui social foto e video che testimoniano gli effetti dei raid israeliani su Gaza, lanciati in risposta all'attacco di sabato da parte di Hamas. Tra chi diffonde queste testimonianze c'è anche Patrick Zaki, attivista per i diritti umani ed ex studente dell'Alma Mater di Bologna, che da due giorni rilancia soprattutto sulla piattaforma X, già nota come Twitter, e su Facebook, le notizie che arrivano dalla Palestina, in particolare quelle che riguardano le vittime tra i civili.

Zaki segnala ad esempio la morte di donne, bambini e intere famiglie che hanno perso la vita sotto i missili a Gaza, ri-postando i contenuti pubblicati da altri attivisti per i diritti umani. In un post di questa mattina, Zaki denuncia il bombardamento di un'ambulanza che trasporta palestinesi feriti ("La seconda presa direttamente dall'occupazione in 48 ore").

In un altro, invece, sottolinea il ministro della Difesa israeliano che ha definito gli abitanti di Gaza "animali umani" annunciando il taglio delle forniture di cibo, acqua, elettricità e carburante nella città. Ieri Zaki pubblicava invece la foto di una bambina "uccisa dalle forze di occupazione israeliane" a est di Gaza. E sempre nel corso della giornata di ieri, Zaki scriveva anche: "Gli standard dei diritti umani e la simpatia della comunità internazionale e dell'Occidente si applicano solo alle donne e ai bambini dell'Ucraina e dell'entità occupante, ma la Palestina è stata bombardata quotidianamente da anni, mentre il mondo non ne era consapevole".

Sabato, invece, ha commentato a caldo in questo modo l'invito del premier israeliano Netanyahu ai civili palestinesi perchè lasciassero al più presto Gaza in vista dei raid: "Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l'uccisione di civili. Dove possono andare?!".

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