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Cronaca

Esclusa dalla scuola di Polizia per un tatuaggio, respinto il ricorso

La Corte di Cassazione conferma la sentenza del Consiglio di Stato anche se il tatuaggio era stato eliminato

La Corta di Cassazione chiude il caso di Karen Bergami, la 34enne bolognese non ammessa alla Scuola superiore di Polizia per un tatuaggio rimosso, dichiarando inammissibile il ricorso. Lo riferisce Ansa. 

Alla fine del 2018 partecipò al concorso, ma la commissione medica l'aveva dichiarata non idonbea per un tatuaggio su un piede, fatto quando aveva 16 anni e fatto eliminare. Per la commissione si trovava "in zona non coperta dall'uniforme". 

Accolto dal Tar il ricorso cautelare e l'apirante poliziotta venne riammessa con riserva al concorso e poi ai corsi. E' stato il il Consiglio di Stato a ribaltare la decisione perchè il tatuaggio non sarebbe stato coperto dall'uniforme, respingendo nell'estate del 2002 anche un ricorso "per revocazione", ovvero l'impugnazione. 

La Cassazione si dice "consapevole del fatto che le disposizioni limitative in materia di tatuaggi coinvolgono il tema delle libertà costituzionali, in particolare della libertà di espressione, e che, proprio per questo, il giudice deve evitare, nel momento interpretativo, letture restrittive della normativa regolamentare che si risolvono in un esito discriminatorio per le donne che intendono accedere in Polizia di Stato, tenuto conto della diversa uniforme femminile che, in alcuni casi, non copre in modo identico ai pantaloni" in altre partole la Corte ritiene non sindacabile il giudizio del Consiglio di Stato.

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