Blitz di Legambiente in Regione: 'I nostri prodotti tipici minacciati dal cemento'

Fermare subito il consumo di suolo per salvare i prodotti tipici minacciati dal cemento: questo l’appello che Legambiente in un "blitz" organizzato oggi sotto la sede della Regione Emilia-Romagna, in viale Aldo Moro 50.

Uno stop categorico al "diluvio di cemento previsto per l’imminente futuro, per difendere tutti i prodotti agroalimentari dei nostri territori, sempre più a rischio di estinzione a causa della riduzione continua di suolo vergine e agricolo".

Sono innumerevoli, infatti,  secondo l'associazione ambientalista, i progetti di infrastrutture viarie "inutili e ingenti le previsioni di espansione urbanistica che ricopriranno la nostra regione di altro asfalto". Il settore che ne risentirebbe maggiormente sarebbe quello agroalimentare, il più importa della nostra regione: "dovremmo ben presto dire addio a molti dei nostri prodotti tipici".

La campagna ha dato il via ad una petizione popolare, con lo scopo di sollecitare i consiglieri ad inserire nella normativa regionale sei punti contro il consumo di suolo, assieme ad una serie di azioni politiche più generali. La proposta di Legambiente, che potrebbe essere discussa in aula, è stata sottoscritta da 10  Consiglieri regionali.

L’associazione ricorda che il ritmo di urbanizzazione a cui si è assistito negli ultimi 30 anni in regione Emilia-Romagna è oltre 8 ettari al giorno: trend che è rimasto inalterato e senza efficaci interventi normativi fino all’inizio della crisi economica. "Nel quinquennio 2003-2008 - chiosa Legambiente - si è urbanizzata un’area di campagna con capacità agricola sufficiente per la sussistenza alimentare di un’intera provincia".