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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Lucio Dalla, eredità milionaria: 'Nessun attrito nè mistero su testamento'

Una fortuna da capogiro quella lasciata dal cantante: voci su possibili acredini tra i papabili eredi, i cugini e il compagno Marco Alemanno. Il legale smentisce: nessun giallo, nè dissapore

Lucio Dalla ancora non era stato tumulato che già si rumoreggiava sull'eredità - milionaria - che lasciava alle spalle. Si tentava di indovinare a chi sarebbe andata -  non avendo lui familiari stretti - e se ci fosse o meno un testamento che definisse le sue volontà.

IL TESORETTO DI DALLA. Una casa nel cuore di Bologna da quasi 2500 mq, piena zeppa di opere d'arte di gran pregio. Uno yatch, diverse proprietà immobiliari, società in attivo, diritti d'autore colossali, un tesoretto in banca da oltre 5 milioni. Questa la fortuna del cantante, morto senza lasciare eredi. In realtà eredi di sangue ,che possano avanzare qualche diritto, esistono, sono dei cugini di secondo grado. A loro si aggiunge, pero, il compagno degli ultimi 8 anni di vita, Marco Alemanno, anche a detta di qualche familiare, 'erede 'predestinato', almeno moralmente.

PARLA IL CUGINO. "Ci sono alcune persone che sono state vicine a Lucio, la sua vita era con loro. E' giusto che vadano a queste persone, i suoi beni". Così un cugino di secondo grado di Dalla, Simone Baroncini, 48 anni, spiega al quotidiano il Resto del Carlino la propria posizione sull'eredità dell'artista, che non aveva parenti diretti e che, a quanto risulta finora, non avrebbe depositato un testamento presso un notaio. "E' giusto che siano loro gli eredi - aggiunge Baroncini, che suona il corno nell'orchestra del teatro San Carlo di Napoli e ha suonato anche in alcuni album di Dalla, da 'Canzoni' in poi, e in alcuni concerti -. Forse c'é uno scritto o una testimonianza video di Lucio da qualche parte. Il suo appartamento è grande, magari salterà fuori. Al momento non ne ho notizia, ma non mi interessano queste cose".

IL LEGALE SMENTISCE ATTRITI E MISTERI. A smentire ogni mistero su eredità e testamenti nascosti, così come sui presunti "attriti" nati in seno alla sua famiglia, cioé lo staff e i parenti più lontani, è il legale di fiducia del cantante, Eugenio D'Andrea. All'avvocato non risultano "misteri, casseforti senza chiavi e attriti nella famiglia di Lucio, e come tale - spiega - intendo quella composta da una cerchia molto ristretta, di cui ho avuto la fortuna di fare parte, di suoi amici, consulenti e collaboratori, nonché quella di parenti più lontani. Impossibile parlare con Lucio di clausole contrattuali se non si divideva con lui anche una quotidiana chiacchierata, una giornata di mare, una visita ad un museo. Tutti noi siamo stati sommersi dal dolore, ci siamo trovati a piangere come bimbi ad ogni abbraccio che ci siamo dati e su ogni nota delle sue canzoni, tutti noi che Lucio aveva fatto diventare la sua famiglia non avendone una sua e lo diceva sempre in ogni occasione, anche dedicandoci le sue preghiere".

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