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Cronaca Centro Storico / Piazza San Domenico

Statue di Michelangelo in San Domenico, un tesoretto dimenticato: 'Che scandalo'

'Dove sono le istituzioni?' chiede il Comitato salvaguardia dei beni storici e culturali. A Bologna custodite tre statue del genio della Pietà tra l'indifferenza generale: un caso di bellezza negata

Molti anche gli stessi bolognesi all'oscuro del piccolo 'tesoretto' custodito all'interno della chiesa di San Domenico. Sono tre le statue, qui custodite da oltre 500 anni, che portano la firma di Michelangelo Buonarroti, uno dei geni assoluti del nostro background culturale. Vanto e orgoglio dell'Italia con la sua opera eccelsa. Almeno così dovrebbe essere. Invece all'ombra delle Due Torri, il suo estro sembra essere bistrattato, tra l'indifferenza generale, la noncuranza.

'E' uno scandalo, dove sono le istituzioni? E' un caso di bellEzza negata". E' la domanda-provocazione lanciata da Silvano Vinceti, presidente del Comitato nazionale per la salvaguardia dei beni storici, culturali e ambientali.

Le tre opere di Michelangelo risalgono al suo breve soggiorno in città, tra l'ottobre 1494 e il settembre 1495, quando all'artista fu chiesto di completare il sarcofago di San Domenico che Niccolo dell'Arca morendo lasciò a metà. Nacquero tre gemme: un angelo reggicandela, un San Petronio (patrono della città) e un San Procolo, incredibilmente familiare al David. "C'é da essere smarriti che queste tre opere siano conosciute solo dagli addetti ai lavori. Noi dobbiamo valorizzare i grandi artisti italiani, soprattutto in un periodo di crisi", è la denuncia di Vinceti.

San Domenico, una delle basiliche più ricche e importanti della città, spesso è infatti tenuta ai margini dai tour organizzati e dalle guide turistiche. Portarle alla fama che meritano è la nuova 'missione' di Vinceti.

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