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Cronaca

Migranti chiedono chiusura del Cas di via Mattei: presidio davanti alla Prefettura

All'apuntamneo anche la consigliera Emily Clancy: "Auspichiamo il superamento in favore di un modello di accoglienza dei migranti diffusa"

Chiusura del centro, ridistribuzione degli ospiti in appartamenti del territorio, seguendo il modello dell'accoglienza diffusa. Sono le richieste che una cinquantina di migranti, ospiti del Cas di via Mattei, hanno espresso in un presidio sotto la prefettura, con il supporto del coordinamento migranti, e di altre associazioni.

"Nel centro -raccontano dal megafono- viviamo come animali, anche in 10 per stanza, senza acqua potabile. Il cibo che ci inviano, viene praticamente buttato tutto, perchè è immangiabile. E col Covid la situazione è anche peggiorata, senza che nessuno ci abbia tutelato".

Oltre alla chiusura, i migranti hanno altre rivendicazioni, "a partire dai documenti -spiega Sane Bazir del Coordinamento migranti, parlando alla 'Dire'- che sono fondamentali per trovare un lavoro. Aggiungiamo il problema dei permessi di soggiorno, che rimangono bloccati anche per otto mesi. Questa situazione non può continuare".

In Prefettura per parlare del Cas di via Mattei è stata anche ricevuta la consigliera comunale Emily Clancy, insieme a una delegazione dei manifestanti. "Sull'hub Mattei, c'è un'udienza conoscitiva aperta in Comune, a cui ancora non abbiamo avuto risposta", spiega Calncy: per ora "non sappiamo se arriverà la chiusura della struttura, ma sta emergendo una volontà politica sia nella maggioranza che nell'opposizione", anche se non si tratta di un consenso assoluto, precisa.

"Auspichiamo- continua Clancy- il superamento del Cas di via Mattei, in favore di un modello di accoglienza dei migranti diffusa". Inoltre "abbiamo chiesto- espone ancora la consigliera- che venga esteso il servizio di trasporto pubblico, in modo da permettere ai migranti del Mattei, molti dei quali lavorano con turni massacranti all'Interporto, di recarsi in sicurezza al lavoro, mentre ora, dato che non c'è nemmeno una fermata dell'autobus, sono costretti ad andarci a piedi o in bici, attraversando anche i binari del treno. Attendiamo una risposta, e ci aspettiamo anche un atto di conciliazione verso le richieste di queste persone, da parte dell'Amministrazione". (Pit/ Dire)

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