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La rabbia delle studentesse molestate in Ateneo: "Mi sentivo io quella sbagliata" | VIDEO

Dopo la lettera di denuncia pubblica di Micaela, Lucia e Sara un presidio in occasione del 25 novembre. Le loro voci

In occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza maschile e di genere, sotto il portico dei Servi si è tenuto un presidio contro le molestie di genere, all'Università e non solo. Dopo la lettera di denuncia pubblica di Micaela, Lucia e Sara – tre studentesse molestate da un professore dell'Alma Mater, che ha poi patteggiato in giudizio per molestie e violenza sessuale – allo sportello autogestito Malaconsilia continuano ad arrivare segnalazioni e racconti simili.

"Vogliamo trovarci per dare voce a tutte le donne e le soggettività che hanno subito violenza. Siamo stanch3 di un sistema patriarcale che legittima e normalizza tutte le oppressioni che viviamo sulla nostra pelle. Anche la recente composizione del nuovo governo segna l’ennesimo attacco alle nostre vite, con ruoli istituzionali ricoperti da dichiarati fascisti, misogini, omolesbobitransfobici e antiabortisti, e con un ministero della famiglia e della natalità che non ritiene una priorità la lotta alle violenza di genere, nonostante i 96 femminicidi che si contano solo nel 2022, ma vuole relegare ancora di più la donna ad un ruolo familistico e subalterno al potere maschile e reprimere ogni tipo di soggettività differente dalla norma eterocispatriarcale".

"Scenderemo in piazza tutt3 insieme, come sorelle, per lottare contro la violenza di genere, contro chi quotidianamente ci discrimina, ci molesta, ci abusa, ci uccide. Siamo tantissim3, pien3 di rabbia contro chi vuole appropriarsi e insinuarsi in ogni singolo attimo delle nostre vite, dalle mura delle nostre case alle aule del parlamento, fino in università".

"Ed è proprio qui che abbiamo incontrato Micaela*, che si è rivolta alla MALAconsilia - la Consultoria Studentesca Autogestita - per raccontare le violenze che aveva subito da un professore universitario. E dopo Micaela sono arrivate Lucia* e Sara* e tante altre, che avevano subito le stesse violenze. Insieme siamo riuscite a trovare gli strumenti per un percorso di lotta che ha portato al riconoscimento della colpevolezza del docente e al suo allontanamento dall’università".

"Ora è giunto il momento di raccontare la loro storia perché è la storia di troppe, di tutt3 noi, e del sistema di addomesticamento e di violenza che la società patriarcale in cui viviamo utilizza per per riprodurre lo status quo. Ma è arrivato il momento che gli uomini che hanno agito violenza e le strutture patriarcali che ogni giorno ci opprimono tremino, perché come si legge nella lettera di denuncia pubblica di Micaela, Lucia e Sara “se noi non staremo zitte, loro non avranno scampo".

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