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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Reno / Via E.Ponente

Il PD contro la preghiera anti-abortista, il Comitato: 'Atteggiamento stalinista'

Il comitato 'No194' che il 13 giugno si rinurà davanti al Maggiore per la preghiera anti-abortista promette battaglia legale se il Prefetto la vieterà e non nega la collaborazione con Forza Nuova: 'Aperti a tutti coloro che si dichiarano contro l'aborto'

Il segretario del PD bolognese Francesco Critelli e la responsabile delle donne dem Francesca Mazzoni hanno chiesto al Prefetto Ennio Mario Sodano di non autorizzare la "9 ore di preghiera" organizzata dal comitato anti-abortista "No194" prevista il 13 giugno davanti all'ospedale Maggiore.

"Se il prefetto di Bologna ci vietera di fare la manifestazione, agirò a livello legale, impugnerò il provvedimento e aprirò un procedimento giudiziario" è la risposta del presidente e fondatore del comitato Pietro Guerini "sono allibito dal comportamento del partito del presidente del Consiglio, questo tentativo di censurare una manifestazione pacifica come la nostra è tipico di un atteggiamento stalinista, radicato in tutti i partiti di sinistra. Cosa c'è di democratico?".

Non è solo il PD a voler bloccare la manifestazione: "Non bastava l’obiezione di coscienza dilagante tra il personale sanitario nelle strutture sanitarie e pubbliche, la riduzione cospicua dei Consultori e delle loro funzioni, i tagli alla spesa sanitaria e ai servizi sociali - scrive in una nota Rifondazione Comunista - ora Bologna rischia di subire anche il grave affronto di un gruppo di integralisti cattolici che, scortati dai neofascisti di Forza Nuova, vorrebbero presidiare un luogo pubblico e laico quale è un ospedale per chiedere di riportare la donna ad una condizione di subalternità e sottomissione con le loro inopportune preghiere"

A chi obietta, come il Pd, che le modalità della veglia di preghiera di nove ore pro-life (con esibizione di foto, cartelli e oggetti raffiguranti crocifissi con feti morti, immagini di sale operatorie con resti di interventi chirurgici) possano essere "fortemente provocatorie" e aggressive, Guerini risponde: "Verificherò che non ci siano foto offensive, ma d'altronde non vedo cosa ci sia di pretestuoso nel mostrare le foto di un aborto: è la verità dei fatti. Come è vero che, nel negare l'autorizzazione alla manifestazione, si violerebbe la Costituzione", ossia il 17 sul diritto di riunione, il 19 sulla libera professione di fede e il 21, che tutela la libertà d'espressione.

Se la questura dunque vieta di pregare organizzati in gruppo, c'è chi sarebbe disposto a farlo in solitaria, come l'infermiere e vicepresidente del comitato Giorgio Celsi che non nega la collaborazione con gruppi come Forza Nuova, che lo scorso 15 aprile li ha scortati e supportati a Milano. "Noi siamo aperti a tutti coloro che si dichiarano contro l'aborto, anche agli islamici se vogliono venire, e pure a Forza Nuova" e rispetto alle immagini troppo esplicite ha dichiarato che eviteranno di esporle "per non urtare le donne che arrivano in ospedale per aborto spontaneo e non hanno colpa. Ma i crocefissi con attaccate piccole riproduzioni di fetini di tre mesi, quelli sì ci saranno. D'altronde è il Vangelo che dice ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli piu' piccoli, l'avete fatto a me".
 

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