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Cronaca

Si insedia a Bologna il nuovo questore Isabella Fusiello: "Incontrerò i quartieri"

Cambio della guardia ai vertici della pubblica sicurezza sotto le Torri. Il nuovo massimo dirigente torna a Bologna dopo vent'anni. E' la prima volta di un dirigente donna nella polizia della città

Si è ufficialmente insediato e presentato alla stampa questa mattina la dottoressa Isabella Fusiello, il nuovo questore di Bologna. Fusiello, 61 anni, di origini pugliesi, come il suo predecessore Gianfranco Bernabei -ora nominato prefetto a Trento- viene dagli uffici di pubblica sicurezza di Padova ed è la prima donna a ricoprire questo incarico di massimo vertice a capo della pubblica sicurezza felsinea.

In verità quello di Bologna è un ritorno: dal 1989 agli inizi degli anni '00 Fusiello è stata a capo dell'ufficio immigrazione, prima di traslocare a Roma e poi ritornare sotto le Torri nelle vesti di dirigente della Polaria. Nel 2009 per Fusiello l'incarico come vicequestore a Ferrara, fino all'approdo nei massimi incarichi di polizia come questore a Cuneo, Reggio Emilia, Trieste, Potenza e Padova, fino al riapprodo in piazza Galilei. Quello di Fusiello è il primo incarico di questore affidato in città, la seconda carica che vede a proprio vertice una donna, insieme al prefetto Francesca Ferrandino.

I primi obiettivi: "Trasparenza e incontro con i quartieri"

Tra i primi obiettivi annunciati dal nuovo questore ("non chiamatemi questora, è la funzione che conta" appunta Fusiello ai cronisti) ci sono i quartieri e la trasparenza. "Ho intenzione di indirizzare le mie attività all'incontro con i quartieri" argomenta la massima dirigente di polizia "perché sono convinta che l'apporto di comitati di cittadini e associazioni di categoria possa completare la conoscenza del territorio. Prima che poliziotta -aggiunge- sono cittadina, e tutti devono poter percorrere il territorio senza alcun timore sulla sicurezza". Sul tema trasparenza "la mia porta è sempre aperta, per chi mi vorrà incontrare -aggiunge Fusiello- io sarò sempre qui".

Spaccio, un problema "non solo di repressione"

Sullo spaccio di droga, Fusiello argomenta: "Ovviamente la normativa non ci aiuta, per piccole entità l'arresto in carcere non è contemplato. Anche per questo però dobbiamo uscire dall'ambito meramente repressivo. L'inasprimento delle pene non basta -appunta il nuovo questore- alle spalle del fenomeno dello spaccio, come di tanti altri reati, c'è un disagio, spesso giovanile e spesso familiare. Un esempio di quanto la repressione non basti è il femminicidio: Qui i resti sono stati inaspriti, ma questi efferati delitti continuano ad accadere. Quindi serve capire cosa spinga a compiere atti così gravi, nonostante tutto".

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